La decisione di chiudere il reparto di chirurgia vascolare per festeggiare la nomina a primario potrebbe, presto, far scattare provvedimenti seri all’indirizzo del dottor Francesco Pignatelli. Le ipotesi sono due: licenziamento o ‘declassamento’ . Insomma potrebbe perdere la guida dell’Unita’ operativa complessa.Lasciare le cose come se nulla fosse accaduto, vista la eco nazionale, è difficile da credere (e’ di questi minuti la notizia della rimozione dall’incarico di primario, ndr).Così, si aprirebbe una ipotesi non troppo lontana dalla realta’: far scorrere la graduatoria che vedrebbe, nella prima posizione utile, il dottor Gennaro Vigliotti attuale numero uno della Chirurgia vascolare dell’ospedale nocerino Umberto I. Il primario è assurto agli onori della cronaca, nel giugno scorso, per avere eseguito un trapianto di arteria prelevata da cadavere (fornita dalla banca dei tessuti), consentendo il salvataggio dell’arto inferiore di un paziente ricoverato per una grave infezione protesica al by-pass femoro-popliteo sinistro.
Vigliotti non commenta, per adesso. E attende.
Ma facciamo un passo indietro e ricostruiamo la vicenda del concorso, definito dal quotidiano Repubblica’ che ne diede notizia, un vero e proprio “pasticcio”.
Aprile 2018.Acrobazie di un concorso. E un ricorso dietro l’angolo. Autori di inspiegabili giravolte, la Asl Napoli 1 e la commissione esaminatrice dei candidati al ruolo di direttore di Chirurgia vascolare dell’Ospedale del Mare. Un singolare percorso a ostacoli che ha visto Carlo Ruotolo, uno dei partecipanti in lizza – il più titolato e con una lunga permanenza in prestigiosi ospedali di Parigi – occupare una prima volta il terzo posto in classifica e, successivamente in una seconda graduatoria, passare al primo.
Tutto inizia con il bando pubblicato più di un anno fa. Si presentano in sei: Francesco Pignatelli, Carlo Ruotolo, Gennaro Vigliotti,
Giovanni Ciotti, Giuseppe Bianco e Salvatore De Vivo. La commissione è formata dai primari Giovanni Credi di Massa Carrara, Ferruccio Ferrerò di Torino e Reinhold Perkmann di Bolzano, dal direttore sanitario Pasquale Faraone Di Girolamo e dalla segretaria Rosanna Cavallo. La prima riunione si tiene il 7 febbraio 2017. A disposizione della commissione ci sono 100 punti da
assegnare: 35 per i titoli di carriera, 10 per quelli di studio, 6 per le pubblicazioni scientifiche, 9 per il curriculum e 40 derivanti dal colloquio. Il giorno dopo, c’è invece il faccia a faccia tra commissari e singoli aspiranti. Tra le domande, stabilite in precedenza e uguali per tutti, una riguarda la migrazione sanitaria dei pazienti. È un quesito che nulla ha a che fare con tecniche operatorie e casi clinici. Eppure su questo tema la commissione mette alle corde il candidato Ruotolo. E così, prima esalta le sue qualità: “Eccellente competenza tecnico/clinica… una professionalità costruita su esperienze in campo internazionale…”, poi decreta il flop del colloquio: “Ciò che colpisce, malgrado l’esperienza quindicinale di direzione (Ruotolo è primario al Cardarelli,ndr),è la semplificazione delle capacità gestionali e la scarsa attenzione alla privacy)”. È bravo, ma va bocciato. In sintesi perché ha risposto male. E così, Pignatelli acquisisce 80,20 punti; Vigliotti 79,27, Ruotolo 77,525; Bianco 69,45 e Ciotti 62,85. Vince Pignatelli, dunque.
Tutto a posto? Neanche per idea. A distanza di un mese la commissione su invito del presidente viene riconvocata. Riparte l’iter.
Ancora riunioni e rielaborazione dei punteggi. Ne esce una situazione capovolta. Nei verbali, in cui non si è precisato nemmeno dove si è riunita la commissione, si legge: bisognerà “riformulare le schede di valutazione dei candidati ammessi, avendo rilevato alcune inesattezze”. Errori che nessuno aveva rilevato. Nella nuova graduatoria Ruotolo da terzo (sempre con gli stessi 77,50 punti assegnati nella precedente) risulta vincitore,staccando di 12 punti Pignatelli (che finisce secondo, scendendo da 80,20 a 65,25) e Vigliotti, fermo al terzo posto. Conclusa la proce dura, il manager Mario Forlenza dà incarico di preparare il contratto da far sottoscrivere a Ruotolo.
Colpo di scena. Il vincitore, scoraggiato dal giudizio negativo espresso nella prima valutazione, rinuncia e rimane al Cardarelli .
Così Pignatelli, già bene ficiato una prima volta, rimonta in cima alla classifica. Ma come giustificano il dietrofront i commissari?
Credi, primario a Massa, prima di riagganciare bruscamente la cornetta, si giustifica: «Nulla da dire.Tutto è stato regolare».
Da Bolzano risponde a Repubblica il direttore di Chirurgia vascolare ReinholPerkmann: «Mi sono stupito, e come me i miei colleghi, che Ruotolo si sia presentato, essendo già pri mario al Cardarelli. Tra l’altro, lo conosciamo bene: è bravissimo, lo sanno tutti, apprezzato in tutta Italia». Nel frattempo, uno dei sei candidati annuncia: «Farò ricorso al Tar, molte le irregolarità in questo concorso». E nell’occhio del ciclone starebbero per finire altri bandi. Sempre per posti di primario e sempre nell’Ospedale del Mare.