L’importanza della Cardiochirurgia, e del lavoro che svolge, non è messa in discussione. Ma quando convivono due Reparti che di fatto sono identici si capirà che, presto o tardi, si andrà in conflittualità. Non è questione di nomi, attenzione. Ma le cose così come stanno non portano lontano anzi acuiscono e creano disagio”.
All’indomani della notizia lanciata da Le Cronache che annuncia il rischio, non remoto, di un addio del dottor Severino Iesu da direttore della Cardiochirurgia d’urgenza dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, il fondatore dell’importante reparto, il professore Giuseppe Di Benedetto analizza con occhio lucido ed esterno i sentimenti che si possono provare e le situazioni che si possono creare quando in un ospedale convivono Unità simili. Di Benedetto è fra i più conosciuti cardiochirurghi italiani, è stato primario e fondatore del Centro d’Eccellenza di Cardiochirurgia di Salerno e non ha mai nascosto di aver quasi lasciato in eredità la ‘sua creatura’ a Iesu.
“Ho sempre coltivato le capacità di Iesu che era un po’ il mio protetto, un po’ il mio erede. La verità è che negli ultimi tempi si stia perdendo di vista l’obiettivo principe di ogni medico: il paziente”, conclude il professore che ha trasmesso al ‘suo delfino’ anche il senso di appartenenza. Non è un caso se oggi il nome di Di Benedetto è impresso nella mente di tutti i dipendenti e cittadini salernitani; lo stesso vale per Iesu che dà lustro all’Azienda eseguendo interventi unici al mondo, quasi più apprezzati e riconosciuti dagli ‘estranei’ che da chi dovrebbe coccolarlo e tenerselo stretto.
Il Direttore della cardiochirurgia d’urgenza ha inventato la “Salerno Thoraflex”, la protesi ibrida serve a gestire uno degli interventi più difficili in cardiochirurgia, la chirurgia dell’arco aortico (la zona dell’aorta che porta i vasi al cervello), e rappresenta un progetto di proprietà esclusiva di Iesu e dell’importante Reparto d’urgenza.
Fonte
Le Cronache