Parto naturale, questo sconosciuto.L’Italia è al pari della Bulgaria e della Polonia, prima ex equo in Europa, per i tagli cesarei eseguiti su cento parti. Nel BelPaese la percentuale registra il 35.7% mentre l’ultima è la Finlandia con i 15.8%.
Una maglia nera consegnata anche alla provincia di Salerno così come pubblicato dal Programma Nazionale Esiti – PNE- sviluppato dall’Agenas per conto del Ministero della Salute. Si tratta di uno strumento di valutazione a supporto di programmi di audit clinico e organizzativo che non vuol produrre classifiche, graduatorie, nè giudizi.
Riporta dati.La media indicativa – standard imposti dal Ministero – parla di 25 parti con taglio cesareo per gli ospedali con numuero di parti annui superiore ai 1000.
Alcuni esempi
AOU ‘Ruggi’.Il numero totale di parti del 2015 è stato 1429; i tagli cesarei sono pari al 54%; il numero di parti vagiali ogni 100 parti in donne con un pregresso cesareo è dell’uno%. Il più basso della media nazionale.
Asl Salerno. Ospedale di: Battipaglia (63% di parti cesarei, 1% di parti naturali dopo il cesareo); Villa del sole di Salerno (74% di parti cesarei, 0 % di parti naturali dopo il cesareo); CCA Malzoni di Agropoli (48 % di parti cesarei, 1% di parti naturali dopo il cesareo); Nocera Inferiore (1450 parti nel 2015; il 50% dei cesarei; il 2% parti naturali dopo cesarei).Vallo della Lucania, Polla e Sapri, invece, non rispettano lo standard di almeno 500 parti annui.
“È ora di finirla di fare affari sulla pelle delle persone.” Dichiara Rolando Scotillo, dela Fisi Sanità e aggiunge: “Abbiamo denunce di persone che hanno testimoniato che non potendo pagare più le visite private presso gli studi privati di medici ospedalieri per problemi economici si sono rivolti agli stessi Medici in Ospedale tramite visite ambulatoriali: le visite a pagamento effettuate approfonditamente presso gli studi privati si sono trasformate in Ospedale in visite “fugaci” con la scusa di essere indaffarati con altre visite. Forse è il momento che qualcuno si occupi seriamente di mandare a casa questi furfanti, nel frattempo riapriamo la Ostetricia di Eboli e finalizziamola al parto naturale facendola gestire da personale Ostetrico come recita la legge.”
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