Le politiche di reclutamento dell’Asl Salerno fanno storcere il naso ai sindacati. Ecco la lettera

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Le politiche di reclutamento da parte dell’Asl Salerno fanno storcere il naso ad alcuni sindacati che, carta e penna alla mano, scrivono al Dg Antonio Giordano chiedendo lumi. Una chiarezza sulla pianta organica, sulle figure che occorrono all’Azienda, sul percorso di stabilizzazione (per i 42bis). In campo la Uil e la Cgil: quest’ultima, al ‘Ruggi’, fece le barricate per far stabilizzare, andando contro Legge, gli interinali. Che non sono stati assunti, come vuole sempre la Legge. Solo grazie alla manifestazione pubblica del Movimento Infermieri si bloccò l’attività di reclutamento sempre dell’Asl Salerno di interinali. Interinali che, secondo una dettagliata denuncia ora al vaglio della magistratura, sarebbero in gran parte familiari, amici, amiche dei sindacati.

Di seguito, la lettera integrale a firma di Biagio Tomasco (Uil) e Pasquale Addesso (Cgil)

 

  “Le scriventi segreterie riscontrano la nota 2017/0265739 del 10 aprile 2017 a firma del Direttore della Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale, Avv. Antonio Postiglione, recante disposizioni sui principi generali delle procedure di reclutamento del personale e utilizzo delle graduatorie concorsuali di altre amministrazioni.Preliminarmente si sottolinea che l’impegno profuso da codesta amministrazione in merito alle procedure di reclutamento abbia visto un impulso che mai fino ad ora si era avvertito, ma proprio la circolare sopra emarginata fa affiorare dubbi che, si spera, codesta amministrazione vorrà fugare.Difatti, l’avv. Postiglione, ribadisce per l’ennesima volta che le procedure di reclutamento da adottare in primis siano rappresentate dall’avviso di mobilità intra ed extra regionale per come stabilito dall’art. 30 del D. Lgs. 165/2001, che ad ogni buon fine si ribadisce: “1. Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti di cui all’articolo 2, comma 2, appartenenti a una qualifica corrispondente e in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento, previo assenso dell’amministrazione di appartenenza. Le amministrazioni, fissando preventivamente i requisiti e le competenze professionali richieste, pubblicano sul proprio sito istituzionale, per un periodo pari almeno a trenta giorni, un bando in cui sono indicati i posti che intendono ricoprire attraverso passaggio diretto di personale di altre amministrazioni, con indicazione dei requisiti da possedere… omissis”.Inoltre il buon avvocato Postiglione continua citando il comma 2 – bis del D. Lgs. 165/2001, il quale prevede che “Le amministrazioni, prima di procedere all’espletamento di procedure concorsuali, finalizzate alla copertura di posti vacanti in organico, devono attivare le procedure di mobilità di cui al comma 1, provvedendo, in via prioritaria, all’immissione in ruolo dei dipendenti, provenienti da altre amministrazioni, in posizione di comando o di fuori ruolo, appartenenti alla stessa area funzionale, che facciano domanda di trasferimento nei ruoli delle amministrazioni in cui prestano servizio. Il trasferimento è disposto, nei limiti dei posti vacanti, con inquadramento nell’area funzionale e posizione economica corrispondente a quella posseduta presso le amministrazioni di provenienza; il trasferimento può essere disposto anche se la vacanza sia presente in area diversa da quella di inquadramento assicurando la necessaria neutralità finanziaria”. Si rammenta che detto comma sia stato riconfermato dal D.Lgs. 25 novembre 2016, n. 218 il quale ha disposto (con l’art. 11, comma 1) che il comma 2-bis del presente articolo non si applica ai ricercatori e tecnologi degli Enti.Orbene dall’attenta lettura dei due commi sopra emarginati, si evince che il requisito essenziale per l’avvio delle procedure di mobilità, sia la pubblicazione da parte dell’azienda dei posti vacanti in pianta organica che si intendano ricoprire, essendo dirimente la loro individuazione rispetto alle procedure di mobilità che si volessero porre in essere.Ricordiamo che, nonostante le continue richieste delle scriventi in ordine alla determinazione della pianta organica da parte di codesta azienda, nulla sia pervenuto alla nostra osservazione, per la qual cosa nulla è dato di sapere in ordine ai vari profili professionali eventualmente interessati alle procedure testé enunciate, cosa per la quale si reitera la richiesta di essere messi a conoscenza della dotazione organica della ASL Salerno.Soprattutto si rimarca che la “conoscenza” dei posti da mettere a disposizione per eventuali mobilità intra ed extra regionali, possano essere occupati mediante il ricorso all’utilizzo di altre graduatorie concorsuali di altre aziende o con il ricorso a bandi di mobilità per titoli ed esami. Ad oggi l’ASL Salerno, nel limite imposte dalle attuali regole sul turn over, ha provveduto ad “attingere” personale di comparto dalla graduatoria di mobilità dell’azienda Dei Colli, adducendo come motivazione la celerità delle operazioni di reclutamento rispetto a quelle canoniche concorsuali, cosa invero permessa dall’attuale e vigente normativa in materia. Tale azione però ha portato al fenomeno della “migrazione inversa”, ovvero ha portato coloro che erano inseriti nella richiamata graduatoria Dei Colli ad accettare il trasferimento verso l’ASL Salerno, salvo poi adoperarsi per ritornare, con ogni mezzo lecito e possibile, nei territori di origine, Va da sé infatti che chi concorre ad una mobilità di un’azienda napoletana sia la 90% originario di quei territori e farà del tutto per ritornarvi. Tanto ha determinato che i cambi compensativi posti in essere per assicurarsi il ritorno alle patrie origini, hanno impoverito i PP.OO. di periferia a tutto vantaggio di ospedali più spostati verso l’hinterland napoletano, cosa peraltro agevolmente riscontrabile dalle deliberazioni aziendali in tal senso. Ora, considerata la diaspora posta in essere che sta mettendo in ginocchio ospedali come Polla, Sapri, Vallo e Oliveto Citra, viene spontaneo chiedersi se il ricorso alle altrui graduatorie sia da ritenersi ancor oggi la forma più idonea di reclutamento e se non sia, al contrario, il ricorso ad una graduatoria di mobilità tutta dell’ASL Salerno che possa finalmente attirare personale da ogni dove che sicuramente rimarrebbe in situ essendo originario dei territori salernitani. In conclusione, attese le motivazioni sopra esposte, si chiede alle SS.LL.II. di voler valutare quanto sopra descritto mettendo in atto le conseguenziali azioni amministrative:

  1. Definizione ed invio alle OO.SS. ed alla RSU aziendale della dotazione organica;
  2. Individuazione dei profili in carenza;
  3. Inizio delle procedure di stabilizzazione previste dal comma 2 – bis del D. Lgs. 165/2001 (art. 42 bis ed altri);
  4. Avvio delle procedure atte a formalizzare la graduatoria concorsuale di mobilità intra ed extra regionale per titoli ed esami della ASL Salerno”.

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