Valorizzando le risorse e il potenziale si eviteranno sprechi. Sembra una ovvietà, ma non è sempre così facile attuare un processo che invece, quasi silenziosamente, sta dando, ha dato risultati importanti.
Le cosiddette tecniche di Lean finalizzate al taglio degli sprechi, di Management per la gestione della complessità dei singoli processi e di marketing innovativo “Customer Experience”, sono state illustrate, con l’importante e fondamentale supporto di dati, in un convegno tenutosi la settimana scorsa nell’Aula Scozia dell’Azienda Universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno.
Un appuntamento, va detto subito, sottovalutato dalla stessa Azienda che ha ritenuto non spendere molto tempo nel dedicargli attenzione se si pensa che è stato inviato (nota ufficiale del Ruggi inviata utilizzando una mail personale, ndr) un solo scarno comunicato (l’Ordine dei Medici ha inviato dettagliato e chiaro comunicato, ndr) che annunciava l’evento e, coerentemente, un successivo ‘narrativo racconto’. Dopo cinque giorni! (usiamo uno dei punti esclamativi trovati assurdamente in un comunicato stampa istituzionale!)…
Eppure l’attualità riporta prepotentemente alla ‘logica dei numeri’ che chiariscono, in bene o in male, la prognosi del pianeta sanità.
Gli ospiti, non è stato spiegato, ma erano a vario titolo e ruolo esperti della materia, e tra questi vi era Oreste Florenzano, direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliero-universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ membro di quella Commissione regionale più comunemente conosciuta come “commissione applicazione fondi”.
Dunque, carte e numeri alla mano, l’avvocato ha riportato parte del lavoro regionale che investe la Campania.
Sintesi. Dal 2010 al 2015 i dipendenti del pianeta sanità sono passati da 51mila a 43mila. La spesa è passata da circa 3miliardi a un ‘risparmio’ che riporta la cifra di 2miliari e mezzo.
Non si tratta di tagli lineari, di teoremi stile ragionieri, o comunque non vale sempre questa applicazione alla quale pure abbiamo assistito, ma di un ‘accompagnamento‘ verso taluni sprechi che danneggiano in modo notevole la sanità.
“Le tecniche di Coach and Lean management rientrano nello studio della gestione dell’amministrazione del Personale. Si parte dal controllo per poi fare un salto, puntando alla valorizzazione del dipendente. Si deve verificare il carico del lavoro, se ci sono discrasie nei turni, spiega il Direttore amministrativo Oreste Florenzano. Abbiamo perso molte unità ma la macchina assistenziale è andata avanti, non senza difficoltà certo, ma cercando di organizzarla secondo le potenzialità e specializzazioni di ogni singolo dipendente. Una sorta di rivoluzione culturale: non una questione burocratica, andare oltre e capire le qualità del singolo. Ed è un vantaggio, per l’Azienda e per l’operatore stesso che motivato lavora meglio”.
E alle parole seguono i fatti. Passato anche questo in silenzio, è in corso al ‘Ruggi’ una sorta di quality day, buone pratiche per promuovere dall’interno l’azienda.Organizzata dalla Direzione per promuovere tra medici, infermieri e tecnici la cultura della qualità, della sicurezza e dell’innovazione delle cure. Il principio è quello del miglioramento continuo della qualità dell’assistenza finalizzare alla valorizzazione del personale, per accrescerne la motivazione e per adeguarlo alle mutevoli esigenze e agli obiettivi dell’Azienda.
Rosa Coppola
