La buona notizia è che anche la Stampa potrà parcheggiare all’interno del perimetro ospedaliero dell’Azienda universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’. E non solo quando si registrano incontri ufficiali, come convegni, conferenze stampa: momenti in cui si vedono vetture di giornalisti che, in modo autorizzato ovviamente, entrano nell’area nosocomiale.
Capita, invece, e anche spesso, che vetture giornalistiche passino i controlli alla sbarra di ingresso perchè devono realizzare – in base a esigenze editoriali – interviste con i vertici (ma anche medici), i soli deputati ad autorizzare l’ingresso. Interviste, dicevamo, o qualsiasi attività giornalistica. Con o senza telecamera. Anche quando non c’è il Dg; vuol dire che si va, sempre in modo autorizzato dalla Direzione, da qualche altro vertice. Per poco tempo (anche solo dieci minuti)o un lasso di intrattenimento in più.
Una buona notizia che, rigorosamente suffragata da foto e video di molteplici momenti, autorizza la Stampa tutta a chiedere l’ingresso.
Una nota ufficiale non esiste. Il percorso, si va per deduzione, è la richiesta ai vertici che, a loro volta, lasceranno detto all’ingresso, ai vigilantes. Sui permessi, la Direzione strategica ha fortemente voluto una stretta: stop ai furbetti. All’ingresso all’amico dell’amico. Al collaboratore del collaboratore. Scorciatoie e disonestà diffuse sono state messe al bando, anche se la solita sacca resistente al rispetto delle regole c’è sempre. L’utenza è spettatore dello spettacolo che sta dando i suoi frutti, evidenti.
Anche perchè capitava, e capita, che per i dipendenti non c’è posto. Così, una ferrea disposizione che sposa i controlli interni sta cercando di regolamentare anche la sosta selvaggia.
La Stampa tutta ora è informata.