Salerno Sanità

AOU Ruggi. La Cardiochirurgia spegne le sue prime 25 candeline

Da sinistra. Iesu e l'ex primario Di Benedetto

A incoronare un Reparto e definirlo “d’eccellenza”, prima ancora che i dati, sono i pazienti. E questo è il riconoscimento,vero, che tutti vorrebbero avere. L’umanità, la preparazione, la professionalità sono racchiuse nell’Unità di  Cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliero-universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno che oggi compie i suoi primi 25 anni di attività.

Una realtà (primo aprile 1993) voluta dal dottore Giuseppe Di Benedetto  e che piano piano ha raggiunto standard di qualità assistenziali competitivi, maturati attraverso il continuo aggiornamento professionale ed il forte impegno lavorativo di tutto il personale. Da Di Benedetto a Severino Iesu, considerato il delfino del primario, amato e stimato, che ha saputo portare avanti con zelo la tradizione di eccellenza.  Il reparto d’elezione, da pochi mesi, è invece diretto dal Enrico Coscioni..

Dati. L’ Agenas  ha inserito Cardiochirurgia nella top five dei migliori Centri del Paese e prima nel Mezzogiorno d’Italia. L’Agenzia, che per il Ministero della Sanità sviluppa il  Programma Nazionale Esiti (PNE),  ha riscontrato anche per l’anno 2016 efficacia, sicurezza e appropriatezza delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario.

I DATI DEL 2016 – L’Unità di Cardiochirurgia dell’AOU “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” risulta tra le prime cinque in Italia per numero di interventi di bypass aortocoronarici nel biennio 2015-2016; nel 2016, primi in Italia per mortalità coronarica (0,3% tra i Centri a maggior volume di chirurgia coronarica); negli interventi di chirurgia valvolare, mortalità inferiore alla media nazionale (2,65% nell’anno 2016).  E’ la prima Campania e miglior Centro in Italia meridionale.

I DATI DEL 2015 – Il reparto nel 2015 aveva già registrato una percentuale di attività già superiore alla media nazionale: 55.44% a fronte del 43,32%. Un paragone chiarirà i numeri: l’AOU “Cardarelli” di Napoli registrava il 47,51 %; il “Moscati” di Avellino il 49,67%.

*nella foto di copertina, Iesu e di Benedetto