214 beneficiari della Legge 104. Sono 45 medici e 169 del Comparto i dipendenti dell’Azienda ospedaliero-universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno che nel 2016 risultano beneficiari di una legge che consente di godere di giornate libere, se disabili, o se con familiari stretti gravemente malati.Dati che emergono da un dettagliato monitoraggio eseguito dai vertici aziendali: esiti inviati in Regione per il successivo e determinante controllo. Ovvero: verificare lo stato reale di idoneità.
Ma, il monitoraggio aziendale ha consentito di capire anche e soprattutto se i cosiddetti ‘imboscati’ sono tali o meno. Professionisti che ricoprono ruolo diversi da quelli per i quali sono stati assunti. Ma su questo, c’è massimo riserbo.
Nei giorni scorsi la Ricerca a campione targata Cergas-Bocconi ha evidenziato quanto segue. Che il 12% dei dipendenti della sanità pubblica, circa 80 mila persone, per lo più donne – è riuscito a farsi riconoscere una serie di limitazioni alla propria idoneità lavorativa, con punte del 24% tra gli operatori socio-sanitari, seguiti dal 15% degli infermieri. La metà di quegli 80 mila ha diritto a non sollevare i pazienti e a non trasportare carichi troppo pesanti (un lavoro burocraticamente chiamato “movimentazione di carichi e pazienti”). Un altro 13% non può lavorare in piedi, il 12 non lo può fare di notte. Il resto viene esentato da una lunghissima serie di operazioni: essere esposti a videoterminali, a rischi biologici, chimici e allergie, stare a contatto con i pazienti, fare lavori che producono stress, operare in taluni reparti, e così via. Certo, lavorare in una corsia di ospedale può sicuramente creare problemi anche gravi, e tuttavia è difficile considerare normali percentuali di lavoratori “inidonei” che toccano e superano in qualche caso il 25%. Anche perché in settori privati ugualmente pericolosi (se non di più) non c’è la stessa possibilità di vedersi alleggerire il proprio carico di lavoro.
Legge 104. Se ne avvale il 13% dei dipendenti pubblici, il 3,3% nel settore privato. In tanti ne approfittano, grazie ad accertamenti medici superficiali: secondo l’Inps, negli ultimi cinque anni gli accessi alla legge, per la propria disabilità e per quella dei familiari, sono cresciuti rispettivamente del 22,5 e del 34 per cento.
Rosa Coppola