“Un anno fa furono espletate le gare e affidati i lavori, mai iniziati. La Procreazione medicalmente assistita (PMA) dell’Azienda Ruggi resta al palo e ci chiediamo perchè”. E’ il Nursind, attraverso il rappresentante Biagio Tomasco, a porre importanti interrogativi alla Direzione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno per avere risposte da girare soprattutto a quelle coppie, tante, costrette a migrare al Nord perchè in Campania i privati chiedono cifre proibitive. Eppure la Pma è inserita nei Lea (livelli essenziali assistenziali) ed è al pari della preservazione della fertilità; non ultimo è prevista nel piano oncologico regionale con il ‘Ruggi’ indicato come punto di riferimento, della provincia di Salerno, anche in considerazione dell’oncologia pediatrica ritenuta eccellenza dalla dirigenza regionale e ospedaliera. Da queste premesse appare incredibile lo stop alla PMA. Così, Tomasco si chiede e chiede il motivo dei ritardi del mancato decollo dei lavori, e, ancora, “come è possibile che quanto previsto dal piano oncologico regionale non sia rispettato e attuato dall’Azienda Ruggi”. Aggiunge come è possibile che dopo il blocco, conseguente al covid, delle attività di PMA non si prenda in seria considerazione la necessità di programmare una ripartenza con maggiori forze in campo.