In un “non luogo”, qual è l’ospedale, dove la sofferenza e il dolore contaminano, la figura dello psicologo appare fondamentale. La pratica medica si sposa con quella psicologica dando vita ad una medicina attenta alle “emozioni”, importanti quanto la malattia fisica. Nell’Azienda Ospedaliero Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno la dottoressa Sabina D’Amato cura questo particolare settore dispensando sostegno, sorrisi e una decisa preparazione densa di studi ed esperienza. Il racconto è sul web magazine dell’AOU Ruggi (
http://www.sangiovannieruggi.it/index.php/comunicazione/web-magazine/1138-aou-ruggi-professione-psicologo-la-terapia-dell-ascolto)
I campi affrontati sono molteplici. Si va dal training autogeno (è una tecnica di rilassamento di interesse psicofisiologico, usata in ambito clinico nella gestione dello stress e delle emozioni), al sostegno dei pazienti in area dell’emergenza-urgenza passando per quelli in attesa di trapianto, anche da donatori viventi. E questo solo per fare alcuni esempi. Tra le varie attività, poi, vi è anche il “sogno guidato”, una tecnica (dalla matrice ipnotica) capace di attivare uno stato mentale sfumato, a metà fra la veglia ed il sonno. Si utilizza anche con i bambini, spesso quello oncologici, accompagnati nel mondo dei sogni dalla dottoressa, dai suoi racconti, dalla sua esperienza. Una tecnica che segue un percorso immaginario nel quale è importante la collaborazione anche della mamma e che risulta fondamentale per poter trattare i bambini nel bunker radioterapico senza dover ricorrere all’anestesia generale. Basti pensare che ogni trattamento prevede circa venti sedute per valutare l’importanza, sui bambini, di questa tecnica: un lavoro non semplice, una presa in carico del malato a cui alleviare le sofferenze emozionali ma anche, quando è possibile, un veicolo di serenità.