Infermiera autorizzava il proprio lavoro straordinario firmando al posto del Direttore d’Unità.Una firma apocrifa, per diverso tempo, è apparsa su atti ufficiali di un reparto dell’ospedale nocerino Umberto I fino a quando l’Ufficio Personale non ha registrato evidenti anomalie. Ovvero: ritrovarsi nella stessa giornata in due luoghi diversi. La firma falsa del primario, che non sapeva nulla del ‘trucchetto’ dell’infermiera, attestava la presenza in corsia mentre la donna risultata contemporaneamente altrove. Una distrazione che le è valsa la commissione disciplinare dell’Asl Salerno: ascoltata, l’infermiera nocerina è in attesa di sapere cosa le accadrà.
Il capitolo degli ‘straordinari farlocchi’ e dell’uso anomalo del marcatempo per oltre un anno ha messo in ginocchio l’Asl Salerno facendo assurgere l’Azienda agli onori della cronaca, in negativo. Cinque funzionari dell’ospedale nocerino furono sospesi dal lavoro accusati di ‘aggiustare’ gli straordinari direttamente dal computer. Senza dimenticare i furbetti del cartellino: come appurato dalla magistratura, molti risultavano in corsia e in contemporanea al mare.
La nota interna del Direttore generale Antonio Giordano, inviata a tutti i responsabili ospedalieri, strappa un sorriso. Per monitorare e vigilare sulle presenze, il manager ha ipotizzato una commissione di vigilanza. Lascia perplessi l’incipit della nota: “…in relazione agli eventi verificatisi nell’Aou Ruggi”, prendendo ad esempio non positivo l’Azienda. Forse dimentica, oppure omette, gli arresti di due dirigenti avvenuti nel giro di neanche un mese. Omette gli straordinari (Alpi) d’oro (150mila euro) elargiti a medici e finiti nel mirino della magistratura. Ancora: un finto medico in pronto soccorso, le botte da orbi tra medici in sala operatoria. E ci fermiamo.
Non è una gara a chi fa peggio. Una sana competizione a chi fa meglio, sarebbe preferibile.
rc