Salerno
Il 3 agosto segna ufficialmente la fine dell’era Squillante. Il direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, nominato tre anni fa, lascia la guida di una delle Aziende più importanti della Campania, ma non solo.
Un bilancio tra luci e ombre caratterizzato, senza titubanze, da un marcato e autonomo decisionismo.
Partiamo dalla fine. Il commercialista ha tenuto una conferenza stampa, nei giorni scorsi, per fare un bilancio del suo management.
” Il quasi default che aveva fatto arrivare le casse dell’Azienda sanitaria salernitana a registrare un debito di un miliardo e 115 milioni di euro nel 2011 verso i fornitori, verso gli istituti di previdenza e verso altri, si accorcia e arriva a registrare al termine del 2014 “soltanto” 425 milioni di euro”. Cifre e dati snocciolati dal Dg che ha avvertito:” Tanto ancora resta da fare”.
I suoi oppositori lo ricorderanno per gli ospedali chiusi seppur, va detto, per attuare un Piano regionale di rientro. Con tempi e modalità, pero’, non sempre omogenee tra città e città.
Ma la guida targata Squillante e’ stata segnata anche, fin dall’inizio, dalle numerose nomine e incarichi affidati. I suoi preferiti, i “commissari” inviati in diversi ospedali per ‘badare’ ai conti.
Come dimenticare le inchieste, gli accessi agli atti delle forze dell’ordine, gli avvisi di garanzia. I medici licenziati, sospesi.
Un militare, Squillante, che ha diretto tutto,in prima persona. Anche i rapporti con la Stampa. Mostrando poca simpatia verso quei giornalisti (pochissimi, in verità,ndr) più’ attenti di altri colleghi.
Ex assessore provinciale, ex direttore amministrativo del Ruggi, ex presidente del Cofaser, Squillante potrebbe tornare a fare quello tanto ama, come lui stesso ripete da sempre: il commercialista.