“La miglior scelta che il Rettore potesse fare. Capunzo, chiaramente insieme al Magnifico, ha favorito la Facoltà di Medicina, il Dipartimento; e ora di Medicina e Chirurgia ha cambiato il nome in facoltà di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria “Scuola medica salernitana” e ha praticamente portato avanti il discorso della facoltà.
L’Università degli Studi di Salerno è diventata l’ottava in Italia anche e soprattutto per la Facoltà di Medicina, grazie alle pubblicazioni scientifiche di alto livello. Mario Capunzo è dotato di tutte le caratteristiche sia personali che politiche, nel senso che è una persona che sa mediare, sa discutere, capire e comprendere, non si innervosisce e mantiene equilibrio tra le varie componenti. Scelta migliore non poteva essere“. Parole di elogio quelle pronunciate dal professore Antonello Crisci, medico legale di chiara fama, per Mario Capunzo, Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Salerno, destinatario della importante delega, firmata dal Rettore Aurelio Tommasetti, per curare i Rapporti “Azienda-Università”. Una novità nel panorama accademico dove, nelle ultime settimane, non manca qualche malumore verso il Magnifico.
Professore Crisci, per Capunzo onori e oneri. Dovrà fungere da anello di congiunzione, fare da ponte tra le due Istituzioni, e cercare di sedare quei malumori causati forse anche dallo zampino della politica che non manca mai.
“Premetto che rispondo dal punto di vista personale. Sono venuto qui nel 2011 e ancora non ho una ‘casa’, nel senso che non ho una sede. L’attuale Direttore generale, Nicola Cantone, ha accelerato i lavori per l’Istituto di Medicina legale di Mercato San Severino, va dato atto; ma dobbiamo ancor decidere il personale che verrà. Speriamo ovviamente che venga un Istituto di eccellenza per lasciare qualcosa di buono. Tutti noi siamo venuti da altre realtà: io per avvicinarmi a Salerno, altri colleghi per apportare valore aggiunto tecnico-scientifico; è chiaro che ci aspettavamo accoglienza migliore. Una collaborazione. Tra ospedaliero e università qual è la differenza? Il primo per sua struttura anche di impegno e lavoro è colui che lavora, anche duramente, con una utenza quotidiana (si pensi al pronto soccorso); l’universitario riflette, studia, pubblica, porta casi e fa sì che il lavoro svolto venga conosciuto non solo dal punto di vista pratico ma anche scientifico. Noi avremmo voluto cosa:dare un contributo utilizzando competenza e capacità in una situazione diversa“.
Questo non accade per precisa volontà?
“Credo sia un problema di carattere, di persone, ognuno ha il suo ruolo. Quando siamo venuti qui non siamo stati accolti bene, tranne alcune realtà. Io, personalmente, non ho mai avuto problemi. Il discorso per i miei colleghi: una nuova realtà, un primario si sente ‘invaso’. Non c’è stata..come dire, l’errore è stato costruire la facoltà senza prima costruire la struttura di questa facoltà. Si sa che al ‘Ruggi’, tranne la Torre, verrà abbattuto tutto per diventare Policlinico. Queste cose si fanno tanti anni dopo la nascita di Medicina?”.
Una ‘invasione’ per gli ospedalieri.
“L’hanno vissuta come una ‘invasione’, arrivano i ‘ baroni‘ “.
In controtendenza al passato è come se si registrasse una sorta di ‘predominio’ degli ospedalieri sui professori, quasi messi “all’angolo”.
“Certamente. Basta vedere gli ultimi concorsi: molti ospedalieri stanno vincendo il giudizio di idoneità perchè hanno casistica, pubblicano.ll problema sono i rapporti che vanno costruiti: Capunzo è l’anello di congiunzione giusto. Insieme diventeremo una forza“.
Rosa Coppola