La dignità dell’uomo.Il filosofo Pico della Mirandola, già nel 1400, affrontava tale delicato argomento tanto da scriverne un’opera niente male: De hominis dignitate. Il conte sostiene la centralità e la dignità dell’uomo, in quanto creatura libera capace di costruirsi da solo, con i propri mezzi, la propria perfezione o degenerazione. Pico intende riaffermare il libero arbitrio dell’uomo,che verrà messo in discussione qualche anno dopo con la riforma e le 95 tesi di Martin Lutero. Ad un mondo naturale governato da leggi fisse. Cielo, le leggi! Manco lo avesse saputo che dopo qualche anno la libertà, la dignità dell’uomo – in questo caso di uno speciale sindacalista dell’Azienda ospedaliero-universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno – sarebbe stata lesa da queste benedette Leggi. Che tradotte, nel mondo moderno e attuale, si rivedono nelle impronte digitali. Santi lumi! Trattati come criminali! E’ vero caspita: …la dignità è lesa dalla rilevazione biometrica mica dalle indagini che ti vedono protagonista!Pico aveva una ottima memoria, io meno. Me la cavo, però. E credo anche il lettore oltre al dipendente dell’Azienda.
Il conte parlava di libero arbitrio e sarebbe contento di sapere che vi è stata, ex abrupto, la scoperta della dignità!Di uno studio interiore capace di portare alla scoperta della, sì…della dignità! Così, appaiono lontani, archiviati i momenti (e le domande) in cui ci si chiedeva:
Quando non si timbrava, dove stava questa dignità?
Quando ci si muove in gruppo stile guappi, di cartone, e si avvicinano le giornaliste dicendo di ‘stare attente’…dove stava la dignità?
Quando si strumentalizza il futuro di giovani promettendo loro l’assunzione quando la legge (Legge) non lo consente...dove stava la dignità?
Quando si accusa con mezze paroline (perchè non si ha il coraggio di dire chiaramente, ovviamente, in faccia) infangando, dove sta la dignità? Per poi scodinzolare dianzi al ‘padrone’ quando si è da soli…
Dove?? Guappi di cartone che possono contare su accoliti (ma pur sempre piscitielli perchè non acculturati, quindi pericolosi e destinati a sguazzare nella mediocrità),capaci di sentirsi moderni Bravi di don Abbondio.
Dove era, dove sta la dignità di questi accoliti che assistono o vengono mandati ‘a parlare’ con le giornaliste?
Dove era quando si abusava, pubblicamente con spavalderia, del proprio ruolo per raggiungere scranni??
Quando hanno pizzicato un finto medico in pronto soccorso, a Nocera, dove eravate? Non vi era dignità del malato da difendere forse perchè qualche medico coinvolto ha in tasca una bellissima tessera del dignitosissimo sindacato???
Ma sono cose passate, suvvia, guardiamo al futuro con la ri-trovata dignità…..
rosa coppola