Salerno Sanità

Dipartimento Sanità: “Stop alle agenzie interinali”. Ma l’Asl ottiene l’autorizzazione per nuova gara

No al reclutamento del personale attraverso le agenzie interinali. “Sono in contrasto con le norme vigenti“, scrive Postiglione del Dipartimento sanitario regionale campano, a settembre scorso, per poi autorizzare l’Asl Salerno, la settimana scorsa, a deliberare bando per individuare proprio una nuova agenzia interinale. Vediamo cosa è accaduto.

Ripercorriamo le tappe.
Il reclutamento del personale tramite agenzie interinali è in netto contrasto con le normative vigenti in materia“, scrive piccato Antonio Postiglione, Direttore della Direzione generale per la Tutela della Salute e il coordinamento del sistema sanitario regionale della Campania, (già commissario straordinario della Asl Salerno) in una nota – breve ma eloquente – inviata ai Direttori generali delle Asl e delle Aziende universitarie, nonchè al commissario ad Acta per il Piano di rientro, al Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale. Postiglione  aggiunge: “Sono pervenute allo scrivente segnalazioni secondo le quali alcune aziende sanitarie avrebbero fatto ricorso all’acquisto di prestazioni lavorative di natura infermieristica presso agenzie di lavoro interinali. Vorranno pertanto le SSLL con l’urgenza che il caso richiede relazionare compiutamente sull’argomento non senza rilevare come tali operazioni risultino in netto contrasto con le normative vigenti in materia“, scrive Postiglione.
E’ il 13 settembre scorso.
La settimana scorsa, l’Asl Salerno pubblica una delibera:”Procedure di gara per l’affidamento del servizio di gara di somministrazione di personale infermieristico e tecnico-sanitario“. L’azienda di via Nizza chiede lumi alla Soresa che invita i richiedenti a rivolgersi alla Struttura commissariale. La Direzione guidata da Postiglione risponde: “… si riscontra la nota e si prende atto dei suoi contenuti in linea con le recenti direttive regionali al graduale superamento del fenomeno del ricorso a prestazioni di lavoro somministrate“.
L’Asl quindi prende atto dell’autorizzazione sottolineando che “…le esigenze in merito rappresentate riguardano l’arco temporale di 36 mesi con precisa indicazione aziendale di dismettere una quota pari al 10% nel primo anno e poi, a scalare, con tendenziale azzeramento delle posizioni“.