Settemila cinquecento donatori salernitani
il 40% ha meno di venticinque anni
Donare è vita. In un gesto generoso ed altruista è possibile far
tornare a vivere altre persone, trovando l’amore anche nella tragedia.
Ed è proprio ciò che è avvenuto in seguito al drammatico episodio che
ha colpito la ventiseienne salernitana, Francesca Ansalone, la quale,
inconsapevole del tragico destino a cui sarebbe andata incontro, ha
donato la vita ad altre persone, continuando a vivere nel cuore di chi
l’ha voluta bene e di coloro i quali, grazie a lei, potranno tornare a
vivere. Tanti i giovani salernitani che nonostante la spensieratezza
dell’età e la visione di un qualcosa così giustamente lontano da loro,
decidono di iscriversi all’Associazione italiana donatori organi. Un
trend positivo che registra una crescita sostanziale delle adesioni
alla donazione. L’AIDO Salerno, infatti attualmente registra settemila
cinquecento iscritti circa, in tutto il salernitano, tremila solo in
Città. Ma il dato sbalorditivo è proprio che il 40% di questi, non
supera i venticinque anni d’età; l’altro 40% è di persone tra i
venticinque e i cinquanta anni, solo il 20 % risulta essere over
cinquanta. Il dato è distribuito in modo equilibrato tra donne e
uomini. “Sono le nuove generazioni ad essere più incline al consenso
sulle donazioni, grazie a loro stiamo abbattendo il muro delle
opposizioni – dice Antonio De Sio Presidente Aido Salerno – c’è una
maggiore fiducia e si iniziano ad avere le idee più chiare
sull’effettività della morte clinica. E’ evidente dalla mia
esperienza, che laddove realizziamo eventi o campagne di informazione
e di sensibilizzazione, ci sono maggiori risposte positive, come a
Battipaglia, ad Eboli ad esempio. Il problema dunque, resta la poca
informazione della donazione”. Se i giovani risultano pià altruisti e
sensibili alla tematica, resta comunque il muro dell’indifferenza
generale al Sud. In un sondaggio svolto dall’associazione salernitana,
su cento persone intervistate solo quaranta rispondono favolevolmente
alle donazioni, sessanta sono contrarie. Un risultato praticamente
opposto al Nord Italia. L’Aido Nazionale conta due milioni di
iscritti, il Sud copre solo il 20%. “E’ una macchina lenta, anche
perchè abbiamo ancora poche strutture che effettuano trapianti, ma
siamo partiti e fortunatamente stiamo crescendo” – continua De Sio – i
giovani sono più generosi, perchè facilmente grazie anche alle nuove
tecnologie oltre alla campagna che effettuiamo nelle scuole, si
informano e capiscono l’importanza di questa scelta”.
Fonte
la gazzetta del salernitano
martina Aquino