Donne e potere, nell’Asl Salerno.
Da dove inziare, e finire, senza essere denunciati?
Un fondo che non può essere scritto se non focalizzando l’attenzione sulle Donne (quindi, basta un sol rigo!).
Qualcuna la perderò per la strada…in fondo anche la Storia ha dimenticato molte regine. E sono persuasa dall’idea che non vi sia traccia alcuna di moderne Eleonora di Aquitania nella nostra Asl Salerno tantomeno di Giovanna D’Arco. Sempre andando a memoria,ovviamente…
Il sistema maschilista ha spesso evitato di nominare Donne al vertice capaci di pensare, parlare, prendere decisioni.
Spesso, per ragioni legate ovviamente solo ed esclusivamente alla professionalità (ha letto il mio curriculum?!?…noi non abbiamo tessere politiche…uff…la solita solfa) vengono nominate Direttori sanitario o amministrativo. Incarichi di spessore che, ahinoi, come ha dimostrato la recente storia, sono stati affidati a donnine capaci di confermare, alla grandissima, la teoria maschilista di cui sopra: siete inadatte (che linguaggio sobrio….).
Ma non solo. L’evidente incapacità si è quasi sempre sposata con la presunzione, maleducazione, saccenza (e tacco 12 con trucco stile Moira Orfei). Un micidiale mix messo in bella mostra in eventi pubblici duranti i quali le donnine non parlavano. Niente. Facevano da sfondo….come quando si organizzavano le feste in casa! Sedute e spesso in piedi vicino al muro. Che imbarazzo!!
Fortunatamente, seppur con casi rari, vi sono anche le Donne. Non ci sarà Caterina di Russia ma le Donne ci sono state.
Caterina Palumbo, ex sub commissario amministrativo, ha lasciato il segno per i suoi modi eleganti, la sobrietà, l’educazione. Aperta al confronto, ha dimostrato bravura e preparazione. Ci sono poi le attuali responsabili aziendali, Maria Vittoria Montemurro (DS) e Antonietta Tropiano (DA). Sulla preparazione non proferiamo parola, ci mancherebbe. Ma il biglietto da visita è eloquente. L’ordinario, in questa Asl, diventa straordinario. Trovare due Donne educate e rispettose appare un miraggio. La Montemurro, poi, si è subito distinta per classe e portamento. Merce rara.
Storie&leggende sulle donnine (ognuno sceglie come fare carriera) le lasciamo all’oblio dove sono finite, con personale somma gioia, da tempo. Anche se dopo, solo dopo e troppo tardi, aver contribuito a distruggere la sanità pubblica. Non saranno mai come la regina Amalasunta…..
Non si nasce Donne, si diventa.
rosa coppola
AslSA, indizione bando di concorso unico regionale per OSS
Indizione bando di concorso unico regionale per il reclutamento di numero 1274 unità di operatore sociosanitario