Tutti a processo i medici e gli infermieri coinvolti nell’inchiesta che ha travolto l’hospice «Il girasole» di Eboli.
Sono diciassette le persone accusate di truffa, peculato e abuso d’ufficio. Tra questi vi è il dottore Alessandro Marra che deve rispondere anche dell’accusa di omicidio. Secondo la Procura di Salerno, infatti, Marra, «nella sua qualità di medico – chirurgo (esperto di cure palliative), mediante la somministrazione di concentrazioni molte elevate di Midazolam, rientranti tra quelle potenzialmente tossiche, cagionava la morte di un giovane, agendo consapevolmente e deliberatamente in contrasto con le ultime volontà espresse dal paziente e dai suoi familiari che avevano richiesto solo cure palliative atte a fronteggiare il dolore».
I fatti. Ottobre 2018. Icarabinieri del Nas di Salerno, guidati dal maggiore Vincenzo Ferrara, eseguono numerose misure cautelari, tra arresti domiciliari e sospensioni per un anno dalla professione.
I destinatari sono dipendenti dell’Asl in servizio all’Unità operativa di Medicina del Dolore/Cure palliative del distretto sanitario 64 di Eboli.
L’accusa più grave è quella di omicidio a carico di un dirigente medico che avrebbe somministrato una dose letale, non richiesta, capace di provocare la morte di un giovane affetto da una gravissima ed irreversibile patologia. Il medico è stato intercettato al telefono.
Gli altri indagati sono accusati di falso, truffa e peculato. Secondo gli investigatori, non avrebbero eseguito le richieste visite domiciliari ai pazienti terminali, falsificando la certificazione. Tra le accuse anche l’appropriazione dei farmaci usati per usi privati.
L’udienza ad ottobre prossimo.