Concorso per Avvocato, Dirigente della Provincia fa ricorso: il Tar chiede lumi sul ricorrente

in UNISA

E il concorso per un posto di avvocato dirigente, abilitato ad esercitare il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori, indetto dall’Azienda Ospedaliero Universitaria “S. Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno finisce al Tar. A ricorrere è l’avvocato Angelo Casella, dirigente dell’Avvocatura Provinciale, che, difeso dal collega Marcello Fortunato, chiede lumi al Tar . Tribuale che, di tutta risposta, li chiede all’Ente Provincia. E sì, il tribunale vuol sapere che ruoli ha svolto fin qui il ricorrente per poi decidere sulla richiesta di annullamento previa sospensione  del bando di concorso per titoli ed esami.

Ritenuto necessario, al fine del decidere, acquisire dalla Provincia di Salerno ogni elemento utile a chiarire il possesso della necessaria qualifica da parte dell’odierno ricorrente, segnatamente attraverso l’indicazione delle funzioni dallo stesso svolte presso l’Ente, in passato e all’attualità, la decisione è rinviata”, scrive il Tar. Se ne riparla a dicembre.

L’avvocato Casella intanto, come riportava Cronache del Salernitano in un articolo a firma di Andrea Pellegrino, sta seguendo anche un altro ricorso al Tar. Quello relativo al ‘declassamento’ dell’Avvocatura Provinciale.

Di seguito, l’articolo completo.

Approda in Consiglio di Stato la modifica del settore avvocatura della Provincia di Salerno. Il dirigente provinciale Angelo Casella, infatti, ha impugnato la sentenza del Tar di Salerno che rimandava il caso al giudice del lavoro. Ora però la partita torna davanti alla giustizia amministrativa.
Secondo la ricostruzione dei fatti, l’amministrazione provinciale lo scorso ottobre ha rimodulato i settori dell’Ente. Tra questi c’è il settore avvocatura che, secondo il nuovo decreto firmato dal presidente Giuseppe Canfora, perde la sua autonomia e viene assorbito nell’ufficio del presidente e sotto le dirette dipendenze della direzione generale, dunque di Bruno Di Nesta.
Sostanzialmente i contenziosi, gli affidamenti di incarichi e le difese, da ottobre, passano tutti per l’ufficio del direttore generale. Da qui l’estromissione di Angelo Casella che, fin dalla sua assunzione a Palazzo Sant’Agostino, ha svolto sempre le funzioni di avvocato capo e dirigente dell’ufficio legale. Tecnicamente il settore avvocatura viene trasformato in Servizio, coordinato dal dirigente del settore presidenza al quale spetta «la scelta dei professionisti esterni ai quali conferire incarichi di difesa».

Ciò, secondo il ricorso predisposto dall’avvocato Marcello Fortunato, «ha leso l’autonomia e l’indipendenza dell’Avvocatura provinciale. Gli uffici legali di un ente pubblico devono necessariamente godere di quella particolare autonomia di pensiero di organizzazione che può consentire l’esplicazione corretta e proficua dell’attività». Ed ancora, si legge: «Mentre nella precedente macrostruttura il settore avvocatura era collegato direttamente ed esclusivamente al presidente della Provincia, nella nuova organizzazione il servizio avvocatura, prima di arrivare al presidente deve passare dal settore presidenza e dal direttore generale». Casella ora prova a far annullare il nuovo regolamento, e quindi i successivi decreti presidenziali. La Provincia, dal canto suo, si sarebbe affidata all’avvocato Francesco Armenante per resistere in giudizio.

Maria Palmieri

 

 

 

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