Salerno Sanità

Giordano (Asl Salerno): il super manager della Sanità ‘corteggiato’ dalla Regione

E’ diventato corteggiatissimo. Nove mesi, semplicemente nove mesi per dare conferme, da una parte, far breccia, dall’altra.

Lui è Antonio Giordano, attuale direttore generale della complicata Asl Salerno, giunto in via Nizza con un brand che oggi tutti gli riconoscono: essere un super manager della sanità. Affidabile.

Chi gravita nel pianeta sanità raccoglie quotidianamente voci, rumors, sussurri. E quando si tratta di toto-nomine, si sa, non si verificano quasi mai. Ma la dicono lunga. Una sorta di cartina di tornasole per chi, come Giordano, nelle ultime settimane è finito all’ordine del giorno dei capannelli dei sempre-aggiornati dipendenti. E per i più svariati argomenti.

C’è da fare una nomina importante, persino sostituire qualcuno alla guida di qualche Azienda in diverse città campane? “Lì vogliono mandarci Giordano, lui è capace di risolvere e risollevare…“, senti dire. “Giordano sarà scelto quale subcommissario alla sanità…“, rimbalza di bocca in bocca, da giorni.

Il professionista è indicato quale ‘medicina’ per i mali della sanità. Le nomine sussurrate potranno non concretizzarsi, ma resta un fatto: il Dg viene visto come una garanzia. E’ credibile, affidabile. Silenzioso, riservato. Mai una parola fuori posto, una polemica. Lavora, senza l’affanno dei riflettori. Dai quali sta, intelligentemente, lontano. Lui comunica anche, e  soprattutto, quello che non invia ufficialmente alla Stampa. I silenzi sono eloquenti, per chi li sa leggere. Conosce i meccanismi della informazione e li usa, bene. Mai una smentita, nè rettifiche. Mai. Giordano lo sa, conosce le regole basilari della comunicazione istituzionale: una smentita è una notizia data due volte. E finisci per quattro giorni sui giornali. Lui, invece, sorride. Un  sorriso scanzonato e rassicurante di chi vanta una intelligenza vivace. E  sa chiedere scusa. Indimenticabile la abilità mostrata nel districarsi dalla vicenda- raccontata dal Corriere del Mezzogiorno – relativa alla assunzione, da parte dell’Asl, di due psichiatri coinvolti nella morte di un paziente. La notizia ha eco nazionale. La Rai segue la vicenda, Giordano risponde. Disarmando: “Ci siamo sbagliati, l’Asl farà un passo indietro“, via via spiegando l’accaduto e senza mai cadere nelle frasi da copione: “Non lo sapevo, abbiamo ereditato…devo vedere le carte”, come hanno sempre fatto e fanno alcuni ‘colleghi’. Il Dg se ne uscì alla grande. Impossibile replicargli. Aveva mostrato umanità, umiltà, rispetto. E rare doti manageriali, appunto. Ecco perchè non sorprende, oggi, sentire quelle voci che lo vedrebbero in posti considerati importanti, strategici, difficili.

Lui, il super manager, che ha accorpato l’AO di rilievo Nazionale  Monaldi e l’AO di rilievo regionale Cotugno,  creando il primo nucleo  di quella che è oggi la Nuova Azienda Ospedaliera con contestuale accorpamento del CTO, ha un altro grande merito. La bravura,  di tutta evidenza, nell’essere riuscito, fin da subito, a leggere la italica mente di molti sindacati. Che non parlano, non urlano, non fanno più barricate.

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