INCHIESTA SULLE NOMINE
Corriere del Mezzogiorno, 24 marzo 2017
Il pm: «Tentata concussione,processate Coscioni»
Di Titti Beneduce
«Fra tre giorni ti mandiamo via, nessuno ti vuole, i sindaci non ti vogliono, nemmeno Casillo, tu devi andare via». Così, secondo l’accusa, Enrico Coscioni, cardiologo e consulente per la sanità di Vincenzo De Luca, si rivolse a Salvatore Panaro, all’epoca commissario dell’Asl Na 3 Sud. Quelle parole, che Panaro riferì alla Procura, portano ora Coscioni verso il processo. Il pm Giancarlo Novelli, infatti, nelle scorse ore ha depositato al gip la richiesta di rinvio a giudizio: l’ipotesi di reato è tentativo di concussione. Enrico Coscioni è sotto inchiesta per le pressioni che sarebbero state esercitate, poco dopo l’insediamento della giunta De Luca, sui commissari di tre aziende ospedaliere affinché si facessero da parte. A Patrizia Caputo, del Cardarelli, il consulente del governatore avrebbe detto: «L’onda è partita, verrete sostituiti tutti», aggiungendo che «non aveva capito niente, che si trovava al posto di commissario per caso e che doveva lasciare il posto a persone loro, che con gli altri commissari avevano disposto attività ispettive allo scopo di costringerli alle dimissioni».
Al commissario straordinario della Asl Na 2 Nord, Agnese Iovino, l’invito a rassegnare le dimissioni sarebbe stato accompagnato dalla considerazione che «non c’era niente di personale, ma si trattava soltanto di un problema di schieramento politico in quanto, essendo lei stata nominata dalla giunta Caldoro, non era ben vista da De Luca». Coscioni le avrebbe poi garantito che se si fosse dimessa, come infatti poi avvenne, «i controlli sulla sua gestione non avrebbero avuto ulteriori conseguenze». Agli atti dell’inchiesta, che è coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, c’è anche un foglietto che Coscioni diede a Nello Mastursi, ex capo staff di De Luca recentemente condannato.