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“Il re e’ nudo!”

Gli inglesi immaginano la cecità voluta di fronte ad una verità nota a tutti come l’incapacità di vedere «an elephant in the room». Per capirci, e’ come avere un elefante in casa e non accorgersi della sua presenza.

Il corrispondente modo di dire italiano è «Il re è nudo!». Si tratta di una esclamazione per descrivere l’atteggiamento di chi cela o finge di non vedere una verità palese per compiacimento nei confronti dell’autorità. A tal proposito, si consiglia di rileggere la celebre fiaba I vestiti nuovi dell’imperatore dello scrittore danese Hans Christian Andersen e di quel re di turno che, acconciato per un corteo con i vestiti inesistenti, sfila per la città in mutande. La gente lo osanna e urla: «Che meraviglia i nuovi vestiti dell’imperatore!». Nessuno vuol far capire che non vede niente, perché altrimenti dimostrerebbe di essere stupido.

Ma ecco la voce fuori dal coro: «Ma non ha niente addosso!», dice ad un certo punto un bambino: la voce dell’indifferenza ai vincoli finalmente smaschera la finzione collettiva e dice la verità. La voce circola, ma il re si ostina a completare il percorso con tanto di servi che gli reggono l’invisibile strascico.

Il bambino in questione veste un camice, parla, pensa. Risulta un rompiscatole. Chi applaude al re ha famiglia.