Indennità non dovute. L’Asl Salerno avvia il recupero delle somme per sette dirigenti medici della disciolta Azienda sanitaria 3.
La somma percepita, parte accessoria della retribuzione, che ‘denota incongruenze’, scrive garbatamente il capo del Personale per non turbare il destinatario, si aggirerebbe intorno ai 50mila euro. Cadauno.Nel mirino dei commissari straordinari, Giuseppe Longo e Caterina Palumbo, che hanno avviato certosini controlli, è finito “l’articolo 11, comma 3” del contratto collettivo nazionale di lavoro 1998-2001 dirigenza medica e veterinaria, non più vigente dal 2012. Per capirci, tradotto in soldoni (!): veniva corrisposta questa voce stipendiale, soldini, a dirigenti che “andavano a ricoprire un incarico che, pur non configurandosi quale incarico dipartimentale, ricomprendeva più strutture complesse” . Dai controlli è anche emersa una “disarmomia (che sobrietà di linguaggio, ndr) rispetto alle voci accessorie”.
Insomma, devono ridare i soldi.