Spesso i medici vengono descritti come vanesi, presuntuosi, arroganti, persino maleducati. E sara’ anche cosi’. Per fortuna, ci sono anche quelli che ti ricordano che l’altruismo, il coraggio, la forza del sorriso e di una carezza sono caratteristiche ancora esistenti.
Abbiamo scelto, tra tanti, di raccontare la storia di un chirurgo del salernitano. Uno di quelli che ti ricorda perche’ e’ bello essere medico.
“La missione di essere medico la vive sulla propria pelle.Partendo e andando in missione, appunto. È’ uno di quelli che ti fa sognare e ti ricorda il valore, vero, della medicina. Non il business, la giacca, la cravatta, la ventiquattro ore e lo studio per fare soldi, tanti.
No. Rino Pauciulo, di Corbara, medico-chirurgo dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, e’ un uomo autentico, sensibile e coinvolgente. Lo vedi in corsia, ti sorride se lo incroci nei corridoi, saluta e poi, sparisce per settimane. ‘Il dottore non c’è, e’ in missione’. E si’, da tempo e’ nel campo del volontariato, dal 2006 è presidente di SOS Italia onlus – medici e volontari e dal 2007 è ufficiale medico del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Partecipa alle operazioni di soccorso dei migranti, e’ andato, tra le tante mete, in Africa, in Libia e a breve partirà’ con il progetto Nomadi R’Bahia.Ma, l’esperienza maggiore, che più lo ha segnato, e’ stata in Afghanistan.Tanto da scriverne un libro. Un diario, più’ che altro (il ricavato in beneficenza, ndr) per fermare su carta quanto i suoi occhi hanno visto.Un naturale coraggio misto a spirito di abnegazione che ogni medico dovrebbe avere.Che ha mostrato durante l’operazione ISAF XVIII in seguito alla quale ha ricevuto attestazione di merito dalla NATO per aver salvato, tra militari italiani e stranieri, una bambina di otto anni con grave lacerazione al braccio e un bambino di sei morso da serpente.Ancora: una piccolina di appena un anno in overdose da oppio.
Il Diario e’dedicato al papà, noto chirurgo, che non c’è più. Ma siamo sicuri sarà fiero di suo figlio, Medico”.
Scritto da Redazione Salerno sanità