Cardiologo salernitano del ‘Ruggi’ tra i relatori del congresso Heart Failure, organizzato dalla Società Europea di Cardiologia, e in programma, a Parigi, al Palais de Congres, dal 29 aprile al 2 maggio. Al più importante congresso mondiale, in tema di insufficienza cardiaca, parteciperanno oltre 6000 cardiologi provenienti da più di 100 nazioni di tutti i continenti.
Protagonista dell’importante evento professionale è il dottor Rodolfo Citro (nella foto) dell’Unità operativa complessa ‘Cardiologia’, del Dipartimento Cuore dell’Azienda ospedaliero-universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno, che il due maggio terrà una relazione sulla terapia della Sindrome Takotsubo.
Una sindrome che colpisce prevalentemente le donne in postmenopausa ed è innescata da emozioni derivanti da eventi scatenati classicamente la perdita di un caro (detta anche sindrome del cuore infranto o malattia da crepacuore). La sindrome si manifesta con le caratteristiche cliniche di un infarto miocardico, ma a differenza di quest’ultimo con coronarie normali. La gestione terapeutica è peculiare. Il gruppo di Salerno è leader nella ricerca su questa malattia.
Citro fa parte della task force della società europea di cardiologia ed è stato uno dei promotori del Documento di consenso europeo che ha definito le caratteristiche diagnostiche, la gestione clinica e terapeutica e la prognosi di questa malattia.
Il successo in questo settore della cardiologia di Salerno è dovuta allo sforzo e al sostegno congiunto di tutte le componenti del Dipartimento Cuore: dall’ Unità Coronarica diretta dal dottor Rosario Farina, l’Emodinamica diretta dal dottor Pietro Giudice e soprattutto la Cardiologia diretta dal dottor Alberto Gigantino, nonché dalla felice join venture con la Cardiologia universitaria diretta dal professore Federico Piscione.
*L’insufficienza cardiaca (o scompenso cardiaco) rappresenta il punto terminale di numerose cardiopatie: non solo quelle ischemiche e valvolari che sono le più frequenti, ma anche quelle legate all’ipertensione arteriosa o a cardiopatie congenite. Nonostante l’introduzione negli ultimi anni di farmaci sempre più efficaci e di terapie interventistiche notevolmente sofisticate lo scompenso cardiaco ha un’incidenza molto alta nella popolazione di età superiore ai 65 anni e pertanto rappresenta un problema sociale di salute pubblica dato l’allungamento della vita media.
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