Salerno Sanità

L’Asl reputa ‘non dovuto’ l’Alpi agli anestesisti di Nocera: una (prima) sentenza del giudice smentisce l’Azienda

Alpi ai medici anestesisti dell’ospedale Umberto I Nocera Inferiore considerato non dovuto dall’Asl Salerno: i camici bianchi vanno al contrattacco. E per il momento un provvedimento del giudice inizia a dar loro ragione intimando (in via cautelativa) all’Azienda di sospendere il recupero delle somme.
Così, i rappresentanti dell’Aaroi hanno inviato una lunga, dettagliata e a tratti ironica lettera ai vertici dell’Asl Salerno per avere chiarimenti.
Di seguito la lettera integrale.

“Oggetto : Precisazioni sul “Piano di Rientro e Recupero”, predisposto dall’Azienda Asl
Salerno, a carico degli Anestesisti e Rianimatori del P.O. Umberto I di Nocera inferiore (Sa),
per “emolumenti non dovuti, perché risultati non autorizzati (?), DEA III liv .Nocera Inferiore-
Pagani (sa). Richiesta URGENTE Riscontro.
Gentile Direttore,
In riferimento richiesta, alla giusta richiesta, avanzata dalla Azienda Asl Salerno, nei riguardi degli iscritti AAROI, che rappresentiamo, finalizzata al recupero di emolumenti non dovuti, secondo la “acclarata” mancanza di “atti” autorizzativi , e corrette procedure non seguite e chiaramente “ravvisati”, oggi, da parte dell’Ufficio – Gestione del Personale Presidiale , fortuna nostra, attento e deputato al “Controllo” , che giustamente, ha emendato, tempestivamente, e richiesto, a mezzo apposita Commissione il recupero degli emolumenti, che a vario titolo sono stati, in “modo anomalo”, attribuiti in “stipendio” agli “, sventurati, Anestesisti “, del DEA III liv. Nocera Inferiore –
Pagani, si precisa, alla S.V. quanto segue:
1) Stando le cose, come sono state trovate dall’Ufficio deputato, oggi, ai “Controlli”, per lo stato degli atti, avuti in esame, non si ha difficoltà a sostenere, che le giuste “osservazioni” mosse dallo stesso Ufficio, non possono che essere condivise e sottoscritte, anche perché mosse a “nostra futura tutela”, onde evitare di ritrovarsi in analoghe situazioni;
2) Si precisa, però, che il periodo “temporale “preso in esame, ovvero, 01.01.2012 >> 31.12.2013, ci sembra abbastanza “ampio e dilatato” …….. lontano nel tempo…..tanto, da non poter far credere, che non fossero stati possibili, all’epoca dei fatti…”passati al controllo”….. azioni di “blocco” immediato e tempestivo.
3) Interventi, che si ritiene, dovuti nei nostri riguardi e a salvaguardia dell’Azienda.
4) Atti che sono stati effettuati, da parte di chi è ora deputato al controllo e che invece, all’epoca dei fatti, non furono effettuati, sia pure al cospetto di “incongruenze procedurali” che col senno del poi, appaiono enormi, e pure l’Ufficio di allora, non mosse un dito, anzi attribuì, sbagliando, “retribuzioni” che non andavano, a nessun titolo passate al pagamento.
Ma se non lo evidenziavano loro, quelli dell’ufficio, potevamo evidenziarlo…. sospettarlo noi?
5) Retribuzioni che andavano perentoriamente contestate, cosa questa, che a nostro modesto avviso, di “sprovveduti Dipendenti , andava fatto subito, anzi in tempo reale, per evitare quello che poi, sia pure con notevole ritardo ma meritorio intervento è stato segnalato e contestato e passato al giusto“ recupero. Si coglie l’occasione per precisare che ad onta di quello che è passato, erroneamente di “bocca in bocca”, non si tratta , come qualcuno, male informato, ha voluto e/o fa credere: ”orario non reso”, bensì, cosa molto diversa , orario reso” ma inficiato da mancati e dovuti atti autorizzativi, comunicazioni tempestive all’Ufficio Personale “omesse timbrature fatte sì, ma in situazioni di “urgenza-emergenza”,
e poi, fatto, a nostro avviso, molto, ma molto più grave, orario aggiuntivo, messo in pagamento, senza uno “straccio” di controllo, da parte di un personale pagato, per questo compito dall’Azienda. Se loro non rilevavano “nessuna anomalia procedurale, messa in evidenza da altro personale, subentrato dopo la scoperta dell’allegra gestione dell’Ufficio dell’epoca, non del Personale, ma di “password e forzature di Sistema”, già al vaglio dell’Autorità Inquirente, e sicuramente non fatte dai negletti anestesisti, che sotto questo profilo, non gli è stato contestato assolutamente nulla, e quindi, a quale titolo, sapendo che “certi controlli” sono dovuti per “Legge”, dovevano entrare in allarme – allerta, sempre, gli “ignari anestesisti”, che oggi, senza essere stati mai messi a conoscenza di nulla, sono stati chiamati a rispondere di un conto “molto salato, e soprattutto non desiderato”, non privo di malevoli allusioni che non hanno niente a che vedere con la “realtà dei fatti”.
ANOMALIE PROCEDURALI NON EVIDENZIATE DA CHI DOVEVA FARLO D’UFFICIO e non “ORARIO NON RESO”, come purtroppo si è strombazzato a destra e manca, ferendoci duramente nella dignità di uomini e donne, prima che, chiaramente, professionisti, che ribadiamo hanno lavorato e sodo. UNA PICCOLA-GRANDE VERGOGNA.
6) Le contestazioni che ci vedono, giustamente ed ignominiosamente soccombenti, sotto il “profilo, strettamente “procedurale”, rimarchiamo, non per nostra colpa, ma certamente per chi doveva controllare e non l’ha fatto, non possono solamente chiamare in causa i Dirigenti Medici, che non avendo ricevuto “contestazioni e/o richiami di sorta a dovere seguire“ procedure diverse, ribadiamo con forza, senza il minimo segnale che fosse andato in questa direzione, si sono visti solo recapitare una lettera che preannunciava un “recupero, ora per allora”, fatto che palesemente, oltre ogni ulteriore prova, dimostra ,inconfutabilmente, che all’epoca dei ”fatti contestati”, solo a noi Dirigenti Medici e non contestati, agli Uffici, deputati, all’epoca dei fatti, agli omessi controlli, controlli sacrosanti e legittimi, che andavano fatti celermente, e non lasciando trascorrere ben cinque anni, a tutela dell’Azienda e dei Dipendenti, NON SONO, MAI STATI EFFETTUATI e solo oggi grazie al certosino impegno di chi è subentrato all’ allegra “brigata” ha ricostruito e dipanato una “matassa” inverosimile e perniciosissima per l’Azienda e noi, Suoi Dipendenti.
7) Partendo da queste semplici ma sacrosante osservazioni, riteniamo che, gli emolumenti, che impropriamente ci sono stati elargiti, sicuramente frutto di un palese “omesso controllo”, devono essere giustamente oggetto di un “Recupero” da parte dell’Azienda, che assolutamente non contestiamo….anzi prima si sarebbe fatto per tutti, meglio era…..sicuramente per noi, che abbiamo visto lievitare cifre da capogiro, mentre dormivamo sogni tranquilli, in quanto credevamo che c’era chi, sulla carta, solo sulla carta (poveri fessi NOI), doveva controllare. Per tale attività di controllo, al latere di quella dovuta in ordinario, questa defatigante “attività”, renumeratissima da effettuarsi sul controllo dell’ALPI, per procedure dell’epoca (consuetudine?) stabiliva una percentuale variabile, ma sicuramente non meno del 3% sull’attività ALPI ex art. 55, che come abbiamo visto a nostre spese, ci ha
riservato, una strenna pre – natalizia……. L’agognato “Recupero forzoso” consegnatoci, come insperato “PREMIO DI PRODUZIONE” dalla brillantissima attività svolta, con costante e preziosa abilità “amanuense” dagli “amici di merenda”, loro che, invece, percepivano regolarmente un “premio al non far niente”, mentre noi, pur lavorando, a distanza di tempo abbiamo scoperto che lavoravamo non per l’ASL Salerno ma, per “Pirro”, o meglio per gli amici di “Pirro”. Illustre Direttore, noi in questa turpe vicenda, siamo stati dipinti, come “i furbetti del cartellino” (un falso OFFENSIVO), ci interroghiamo sul perché, se da una parte questi soldi “non dovuti” sono arrivati a noi, oltre il rispetto delle procedure autorizzative dovute, in sede di Direzione UOC e in sede di Ufficio Personale dell’epoca, perché analoghe, osservazioni non sono state mosse, da parte dell’Azienda, nei riguardi di chi ha commesso, una franca “CULPA IN VIGILANDO”? (Troppo impegnati a mangiare merende?). Avete chiesto il rimborso anche a loro? se non altro per le merende?
8) Non si vorrà far credere , che un manipolo di “Anestesisti”, forti, non so’, di quale volontà a non vedersi riconosciuto il lavoro svolto, nel rispetto delle LEGGI, Regole e Regolamenti Aziendali previsti, abbia voluto agire di “concerto” (non eravamo noi la “BANDA MUSICALE”), per fare una cosa Contra Lege….quando, invece, sarebbe bastato che chi doveva, e doveva anche lui per Legge , segnalare, bloccare, chiedere chiarimenti,
4informare, ha completamento evitato di fare, al tempo dovuto, quanto non si è fatto, avrebbe da una parte non arrecato un danno all’Azienda e in secondo, non esposto, chi ha lavorato, oltre che al danno “economico” dal vedersi al centro di una storia “Kafchiana”, oltre ogni umana aspettativa, beccarsi anche la Beffa” di passare per “imbroglioni” e chiamati a dover vedersi “recuperare il “sedicente” maltolto. Direttore, noi abbiamo lavorato, non fatto venire mai meno la nostra opera professionale in Sala Operatoria e Rianimazione…..ma, per colpa di qualche “sciagurato”, Suo dipendente, che non ha fatto il suo dovere d’ufficio, siamo stai consegnati alla storia “presente” come “meschini furbastri”.
9) Siamo basiti. Sappiamo che non possiamo avanzare “inutili” richieste del vederci autorizzato “ora per allora” orari fatti non in linea con quanto stabilito dalla Legge, ma nel contempo, sappiamo con certezza, che noi siamo stati chiamati a “pagare”, giustamente, per l’irresponsabilità e la stupefacente superficialità di allegri e assai simpatici terzi, ovvero, l’Ufficio Personale e dei loro riferimenti Dirigenziali dell’epoca dei fatti contestati;
10) Per le nostre “colpe” di ingenui, che credevano, sbagliando, e per questo paghiamo, di tasca e di faccia nostra, che in questa Azienda esistessero, forme di “controllo”, abbiamo scoperto, che tali controlli non esistevano, addirittura un “optional discrezionale della dirigenza dell’epoca ma lautamente e stranamente ben remunerato”. Per i giusti controlli effettuati in epoca postuma, noi riteniamo “giusto e doveroso” chiamare in causa, la stessa Azienda, e gli Uffici Personale dell’epoca dei fatti contestati, perché se è vero che gli atti, così come sono, non ci consentono di accampare dilazioni ai sacrosanti “recuperi” richiesti e applicati, è anche vero che noi, sicuramente, adiremo alle vie Legali, per perseguire questa disastrosa “CULPA IN VIGILANDO”, operata da dipendenti dell’ Azienda, e quindi dall’Azienda stessa, che non ci ha tutelato, ommettendo controlli dovuti e non effettuati e sicuramente non per nostra “dolosa” volontà;
11) L’Azienda proceda a quello che anche noi riteniamo, atti dovuti di RECUPERO.
Noi citeremo in giudizio, la stessa Azienda e suoi Dirigenti e Dipendenti dell’Ufficio
Personale dell’Epoca per “Culpa in Vigilando”, richiedendo i danni patiti ingiustamente, e messi in carico, non a ragionieri e/o Legali o esperti di “gestione del personale” ma, giusto per ricordarcelo, a Dirigenti Medici, che oltre che lavorare, non “erano”, come non sono nella condizione di sapere, quello che l’Azienda gli riconosce compiutamente come stipendio che dovrebbe essere stato vagliato e controllato, come Legge vuole e detta…..per dodici mesi , non per una settimana, un mese, due di seguito, un anno tondotondo, e che quello che all’epoca era viziato (lo abbiamo scoperto solo oggi) da, mancanza di atti dovuti e propedeuci….si è portati a ritenere che questi “anomali” pagamenti, andavano ,giustamente bloccati e contestati, sul nascere, per tempo, e non dopo 5 anni e in questo non si possono accampare colpe, a nessun, titolo riconducibili agli “ignari” Anestesisti: diversamente, difficile a credersi, vittime inconsapevoli e non “furbetti del cartellino”, come a qualcuno è piaciuto dipingere e rappresentare. Il Direttore del F.C. – Gestione del Personale -, che legge, per essere messo nella piena conoscenza, TRAGGA, al più presto, le conclusioni logiche dovute e prenda immediati provvedimenti “altrettanto dovuti”, di “RECUPERO” a nostro favore in danno dei Dirigenti e Dipendenti che hanno omesso quello che per , compito precipuo di legge era “loro dovere Istituzionale fare, e per la qualcosa ricevevano una indennità stipendiale “EXTRA”. Su questo terreno non faremo un passo in dietro, MAI, a tutela della nostra “calpestata” professionalità e della nostra “dignità” mortificata e ribadiamo, purtroppo non per nostro merito.5. Sicuri in un Vostro Autorevole, quanto perentorio intervento, ed in attesa di un Vs sollecito Riscontro a nome nostro e degli iscritti AAROI Presidiale, che rappresentiamo, Le invio i migliori saluti.
Il Rappresentante Aziendale Provinciale
f.to Dottor Vincenzo Stridacchio
Il Rappresentante Presidiale P.O. Umberto I‐Nocera Inferiore (Sa)
f.to Dott.ssa Italia Odierna”.