Operare anche il fine settimana aiuterebbe a ridurre i tempi
Recupero arretrato, piano di rientro delle liste d’attesa: le aziende sanitarie salernitane puntano sul reclutamento del personale e sulle attività operatorie durante il fine settimana. Strategia, vincente, quest’ultima, messa in campo con importanti risultati ma arrestatasi perchè i finanziamenti erogati dal Governo stabilivano tempi di attuazione risicati. “Ora però stanno rivedendo la norma e siamo certi che presto potremmo riprendere il solco avviato almeno fino alla fine dell’anno”, spiega Silvio Cigolari, direttore dell’Unità Operativa Complessa “Governo degli Accessi e Flussi Informativi” dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno ospite, ieri sera, di Cronache salute insieme alla collega Imma Borrelli, dirigente della Unità operativa semplice dipartimentale “Esame e valutazione dell’attività e dei risultati – CUP – Liste di attesa ALPI” della Asl Salerno per parlare dell’attuale e delicato tema delle liste d’attesa. Dei tempi che all’indomani della curva decrescente del Covid sembrano divenire la vera emergenza.
La rimodulazione per accorciare le liste d’attesa, divenute difficili a causa del Covid, ha visto rivoluzionati i percorsi di due Unità operative, Endoscopia e Oculistica del presidio ‘Curteri’ di Mercato San Severino. Ovviamente per fare questo vi è stata la necessità di avere più personale, non ricorrendo all’Alpi (già significativo) ma sui fondi del Governo. Poi, tutto si è bloccato.
Quindi, il personale resta un tassello importante per la ripartenza e lo ha dichiarato il direttore sanitario aziendale della Asl Salerno, Ferdinando Primiano, che ha anticipato: “Abbiamo avviato un importante reclutamento di personale sanitario che darà una boccata d’ossigeno”. Si tratta, nello specifico, di medici che andranno a ricoprire posti vacanti per le più disparate specializzazioni: ginecologia, chirurgia, ortopedia, radiodiagnostica, neurologia, dermatologia, neonatologia, oculistica.
Ma non solo. Ha evidenziato un aspetto fondamentale per l’assistenza: “Non ci siamo mai fermati, ha aggiunto il DS Primiano. Gli screening hanno accompagnato sempre i nostri pazienti, specie quelli fragili, puntando su un parco tecnologico crescente e strumenti mammografici presenti in ogni presidio”.
“Anche l’utente può fare tanto per dimezzare le liste d’attesa, spiega Borrelli e aggiunge. Anche comunicando di non poter venire e quindi disdire l’appuntamento. Organizzare le liste d’attesa non è facile e stiamo rivedendo l’intera agenda: la ricetta per avere meno tempi, che oggi credo siano discreti, è avere più personale e una utenza consapevole”.
Rosa Coppola
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