L’ospedale di Cava de’ Tirreni è in affanno. La mancanza di personale sta mettendo in ginocchio il presidio annesso all’Azienda ospedaliero-universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Per una boccata d’ossigeno, seppur minima, ci vorrebbero 20 infermieri e altrettanti oss. Perchè a essere eloquenti, sono i numeri. Quelli non mentono.
La rianimazione sfora spesso la Legge 161: per evitare ciò, si dovrebbero ridurre i posti letto. Alternativa, assumere.
La sala operatoria ha già visto ridimensionare le sedute che sono fissate fino alle 14 (emergenze escluse, ovviamente). Conseguenze? Si allungano le liste d’attesa. Il pronto soccorso ha due unità in meno e lavora in condizioni non sempre adeguate. Anche e soprattutto per i pazienti che finiscono su alcune barelle prive di freni e appoggi laterali (in corso gara per nuovo parco barelle,ndr).
Ma la situazione è delicata anche e soprattutto per il personale sulle ambulanze che da lunedì vede impegnato le unità in straordinario. “Le ambulanze devono avere personale dedicato, altamente specializzato“, precisa Gaetano Biondino, caposala, e sindacalista Cisl (nella foto)
Ancora. La cardiologia rientra nella rete Ima ma solo sulla carta, al momento. Mancano gli strumenti per farla decollare. Gli altri reparti certo non stanno meglio.Diciamo, meno peggio.
“Sappiamo che il Direttore generela del ‘Ruggi’, Nicola Cantone, ha le mani legate. Se potesse assumerebbe subito“, aggiunge Biondino. “Noi ci rivolgiamo al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, afinchè ci dia una risposta. Negativa, positiva, ma ci risponda. Il governatore è di Salerno e la situazione la conosce bene“.
Ma Biondino, come del resto il collega Gaetano Tortora, coordinatore infermieristico ff del pronto soccorso,
rc