Nonnina di 90 anni arriva in ospedale, a Nocera Inferiore, con i sintomi dell’ictus: i medici riescono ad eseguire la terapia salva vita e, dopo solo sei giorni, la dimettono pure. Consentendo alla arzilla di tornare a casa con le proprie gambe.
Ci piace raccontare la buona sanità, anche e soprattutto al tempo della pandemia Covid che sembra aver azzerato tutte le altre patologie. Così, ovviamente, non è.
Ma veniamo ai fatti. La arzilla signora, residente in un Comune dell’Agro nocerino sarnese, arriva nel Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I con difficoltà verbali, deficit di comprensione e paralisi completa degli arti della parte destra del corpo. Senza perdere tempo, scatta il percorso per avere conferma dell’ictus.
La 90enne viene sottoposta a tampone rinofaringeo per Covid-19, Tac torace, valutazione neurologica (dottoressa Anna Santoro); fa seguito la Tac cranio e l’angiotac dei vasi intracranici che evidenziano l’occlusione dell’arteria carotide interna di sinistra. Trasferita in sala operatoria, viene sottoposta a trombectomia con tromboaspirazione (eseguita dai dottori Andrea Manto e Flavio Giordano). Successivamente ricoverata nel reparto di Neurologia (diretto dalla dottoressa Teresa Cuomo), la paziente viene dimessa dopo sei giorni. L’operatore socio sanitario ha accompagnato la nonnina dai familiari che l’attendevano, emozionati.
Va sottolineato il Percorso ictus seguito in ogni suo step avendo avuto, poi, anche la possibilità di eseguire la terapia (trombectomia) grazie alla finestra oraria (si interviene nel giro di 4-6 ore cica dall’insorgere dei sintomi) ancora idonea.
Rosa Coppola