Addio interventi chirurgici invasivi, lunghi, debilitanti: ai calcoli salivari ci pensa una sonda che, in pochi minuti, li individua, afferra e asporta. La innovativa tecnica – divenuta una prassi nell’Unita’ operativa complessa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale nocerino Umberto I- consiste nell’utilizzare una microstrumentazione endoscopica che viene inserita nei dotti escretori delle ghiandole parotidi o sottomandibolari che, producendo saliva, la liberano nel cavo orale.
In questo modo, sotto diretta visione su monitor, si pratica un viaggio dalla bocca lungo tutto il tragitto di dotti che conducono all’interno della ghiandola, ricavando la possibilità di asportare eventuali formazioni di calcoli presenti lungo il percorso e nell’eseguire l’iniezione di farmaci direttamente nel sito patologico interessato.
Cosa sono i calcoli salivari. Le ghiandole salivari possono ospitare piccoli agglomerati solidi detti calcoli. Solitamente si manifestano nelle ghiandole sottomandibolari e sottomascellari. Tendono a cristallizzarsi dando vita a piccole masse tipo pietre. Tra le manifestazioni più evidenti di presenza di calcoli è il dolore acuto che si avverte quando la saliva non riesce a defluire a causa della chiusura dei dotti.
I vantaggi al paziente delle nuove tecniche. Tutto questo evita tagli chirurgici alla faccia e collo, la degenza è ridotta al minimo (si opera in anestesia locale); i pazienti ritornano a casa in giornata potendo riprendere da subito la normale attivita’ lavorativa.
L’equipe e il Centro Otorino. In settimana, nello stesso giorno, sono stati eseguiti tre interventi condotti, appunto, per via endoscopica sulle ghiandole salivari maggiori per patologie infiammatorie croniche conseguenti alla formazione di calcoli salivari. Tutto questo oggi è possibile in pochi centri sull’intero territorio nazionale e, tra questi, nell’Unita’ Otorina di Nocera diretta da Remo Palladino (nella foto di copertina) coadiuviato dai dottori Capaldo, Criscuoli, Esposito, Faiella, Di Mauro, De Luca. Ovviamente, tutto questo è possibile grazie alla fattiva collaborazione del personale infermieristico di sala operatoria e di reparto che è ormai in piena linea con i più moderni standard di assistenza.
Rosa Coppola