Salerno Sanità

Nocera. Ospedale in ginocchio: flash mob del personale sanitario

Una piccola, grande iniziativa che ha ‘illuminato‘ la sanità dell’Agro nocerino sarnese. Un flash mob importante quello tenutosi stasera a Nocera, in una area parcheggio dinanzi all’ospedale Umberto I, il più grande dell’Asl Salerno, che ha visto protagonisti rappresentanti delle diverse professionalità del mondo sanitario. Medici, infermieri, Oss, soccorritori, tecnici, volontari.

L’anima della manifestazione, la portavoce di un disagio che ha raggiunto livelli di guardia, è Teresa Cuomo (delegata Cisl ospedaliera. nella foto), Direttore facente funzione della Neurologia.

Una donna combattiva, tenace, simpaticamente testarda che, dopo anni di battaglie silenziose, è riuscita a raggiungere l’obiettivo di avere la Stroke Unit a Nocera. E così, nessuno si è sorpreso quando ha organizzato il flash mob per ‘accendere la speranza’ sulla sanità.

“Perché siamo qui oggi? Perché siamo stanchi, avviliti ed arrabbiati” esordisce la dottoressa Cuomo e aggiunge: “Non siamo eroi. Siamo medici ma anche cittadini comuni, padri e madri di famiglia che evitano da mesi di abbracciare i propri cari. Abbiamo paura. Sì, concittadini anche noi abbiamo paura. Siamo stanchi per il carico soprattutto emotivo che da marzo ci portiamo addosso. Avviliti perché non vediamo via d’uscita
Arrabbiati perché da mesi stiamo aspettando di processare i campioni all’Umberto I: 15 settembre,15ottobre, 15 novembre”, scandisce ironicamente per esorcizzare il momento.
“Si legge dai social che l’ospedale di Polla ha avuto la sua apparecchiatura, per Agropoli mancano giorni, Eboli ha avuto un’ulteriore sua parte.
Il comune di Nocera Inferiore è stato l’unico comune del comprensorio a donare 50mila euro per l’acquisto dell’apparecchiatura e siamo a tutt’oggi gli ultimi. Viene quasi da pensare che il regalo non è stato gradito e si sa i regali per educazione vanno accettati, casomai riciclati”, conclude.

Nocera non si distacca molto dalla realtà nazionale.
“Il tracciamento è saltato, il ritardo nella comunicazione dei referti ha fatto sì che pazienti positivi sostassero anche per una settimana in reparti di degenza specialistica. Reparti chiusi: Medicina e Neurologia, in quanto focolai Covid. Stessa sorte è toccata alla Pediatria e TIN. La Ginecologia che apre e chiude battenti ogni 48 ore. Lo stesso dicasi del PS per continue sanificazioni. Difficoltà a sbarellare i pazienti ed a reperire posti letto. Ambulatori specialistici chiusi”.

Rosa Coppola