Il decreto Rilancio affida alle Regioni il compito di riorganizzare e potenziare la rete di sorveglianza e le cure domiciliari: a fare da perno della nuova rivoluzionare idea assistenziale, rivolta sia ai pazienti in isolamento domiciliare che a quelli più fragili (o cronici), sarà il ruolo dell’infermiere di famiglia. Verrà arruolato tramite incarichi di lavoro autonomo fino a dicembre e poi a regime, con assunzioni a tempo indeterminato. La mappa delle assunzioni, elaborata in base al tetto imposto dal Decreto, prevede otto infermieri di famiglia ogni 50mila abitanti. Per la provincia di Salerno dovrebbero essere assunti 175 professionisti.
L’elaborazione del reclutamento, realizzato dal Sole24ore, vede protagonisti gli infermieri (a carico dei Distretti sanitari, il cui ruolo sarà quasi parallelo a quello dei medici di famiglia, fondamentale per supportare le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) nate per “seguire” i pazienti affetti da coronavirus in isolamento a casa e – anche – i servizi di assistenza domiciliare.
La figura dell’infermiere di famiglia verrà attuata per passaggi successivi, spiega sempre il Sole24ore, e le Regioni saranno protagoniste a loro volta di questo rivoluzionario Decreto. Le Usca, infatti, pare siano destinate a rimanere nel tempo, anche oltre l’epidemia da Covid-19.
Ovviamente, il Decreto presenta degli ostacoli, criticità legate agli investimenti. La coperta è sempre corta e non sempre sarà possibile realizzare in toto l’idea del Governo.
La rivoluzione dovrebbe durare nel tempo, nata sulla spinta della emergenza, sperando che le Regioni facciano presto la loro parte.
Fonte le Cronache
