Il reparto Rooming in dell’Azienda ospedaliero-universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno finisce all’attenzione del ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin. L’Unità ospedaliera, non ancora a regime per mancanza di personale, è ora oggetto di una interrogazione a firma dell’onorevole Silvia Giordano (M5S).
Di seguito la nota integrale.
“Rooming in Ruggi Salerno, inaugurazione farsa. Interrogazione al Ministro Lorenzin”.
“L’inaugurazione del reparto di Rooming in dell’ospedale Ruggi di Salerno si è rivelata l’ennesima farsa del governatore De Luca, che ha messo in atto la solita passerella elettorale sapendo benissimo che il reparto non sarebbe stato operativo per mancanza di personale.”, così Silvia Giordano del M5S, che ha presentato la terza interrogazione al ministro Lorenzin per chiedere stavolta l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari al fine di assicurare i livelli essenziali di assistenza alle partorienti salernitane.“La chiusura del reparto, ben conosciuta da De Luca già prima dell’inaugurazione, è la prova della politica di facciata a cui l’ex sindaco ha abituato i salernitani con le sue opere incompiute in città e che adesso replica in ospedale. Infatti, come dichiarato dal sottosegretario alla Sanità in risposta alla mia precedente interrogazione, i lavori di completamento del reparto sarebbe dovuti terminare a marzo scorso. Invece si è accumulato un ritardo di tre mesi. Del resto, da quando è stato nominato presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca non ha mai messo piede al Ruggi né ha speso una parola quando l’ospedale salernitano è stato travolto da episodi di assenteismo e corruzione che hanno portato ad arresti e sospensioni di personale medico e infermieristico. Si ricorda del Ruggi solo quando arriva in città il ministro Fedeli e quando c’è da nominare primario facente funzioni il suo consigliere politico Enrico Coscioni. Vorrei rammentare a De Luca che la chiusura di un reparto non è come un’opera incompiuta: in ospedale ci sono i diritti dei cittadini da garantire e da tutelare. E le passerelle politiche non sono di certo un buon metodo di cura”.