Salerno è una provincia virtuosa per le coperture vaccinali e, come il resto della Campania, non registra emergenze legate a casi di meningite.
Lo dimostrano i dati, raccolti dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Salerno, e resi noti ieri durante il convegno dal titolo: “La vaccinazione: atto terapeutico preventivo e di valore sociale”, promosso dall’associazione Moglie Medici Italiani. I dati aggiornati sulla pratica dei vaccini sono eloquenti. Un esempio, legato alla stretta attualità, registra le seguenti percentuali: i bambini vaccinati contro lo pneumococco a 24 mesi sono il 91,7% e quelli vaccinati contro il meningococco C sono il 78,5%. “Questi dati – spiega la dottoressa Maria Grazia Panico, dell’Unità Operativa Epidemiologia dell’Asl Salerno – dimostrano che un numero crescente di genitori continua a vaccinare regolarmente i propri figli, consapevoli che le vaccinazioni sono l’unico strumento in grado di proteggerli da numerose malattie infettive”. A fargli eco è il collega Rodolfo Punzi, Direttore dell’Unità operativa Malattie infettive dell’ospedale Cotugno, che ha dibattuto sul tema: “Meningite: emergenza mediatica” che ha spiegato.
“Non ci troviamo dinanzi a molti casi di meningite a Salerno, bisogna chiarire subito questo dato. I dati a Salerno, in Campania e in Italia sono quelli degli anni precedenti: l’unica realtà diversa, anomala è quella della regione Toscana dove dal 2015 al 2016 i casi sono chiaramente aumentati. Diciamo che è una emergenza mediatica perchè voi come mass media avete amplificato, se mi permettete, la realtà. Il lato positivo è che si riparla dei vaccini, colpa anche della classe medica se questo argomento è passato un po’ sotto tono“,conclude l’Infettivologo.
Salerno.2016 otto casi pneumococco-2 casi meningococco-1 emofilo (9 altri casi) 2017: 2 casi meningococco-4 pneumococco -1 emofilo- 2 altro. Nessun decesso.
Nel corso del Convegno sono stati diffusi anche i dati relativi alle vaccinazioni antinfluenzali: gli anziani vaccinati lo scorso anno sono stati il 61,3%, contro il 52,8% della media delle aziende sanitarie campane e il 49,9% della media nazionale.
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