Il presidente dell’ordine dei medici di Salerno, Bruno Ravera, ai sindacati: “Non parteciperemo all’assemblea perché l’occupazione è un metodo di contestazione vecchio.Un vecchio retaggio di altri tempi”.
E scoppia la polemica. Nel corso dell’assemblea dei lavoratori e sindacati, tenutasi stamani nei locali della Asl di via Nizza, occupata da sette giorni, le parole del “grande vecchio” non sono piaciute.
Ravera lo aveva anticipato. Aveva anticipato che non avrebbe preso parte alla assemblea, solidarizzando con le rivendicazioni.
“Le rivendicazioni non vanno indirizzate all’attuale Commissario, ma vanno ricondotte a livello regionale, in attesa del Commissario di Governo. Abbiamo pagato tutti, operatori e cittadini, per le norme sbagliate.Ma la nostra solidarietà ai lavoratori è piena e convinta”, ha aggiunto il presidente.
Rolando Scotillo ha chiosato:” Non vogliamo un Dg medico”, mentre Biagio Tomasco ha aggiunto:”Senza parole”. Pietro Antonacchio fa eco:” Ha offeso i lavoratori. Dove era lui quando si occupavano le fabbriche!”.
Ecco il testo della lettera.
“L’Ordine dei Medici ha ricevuto l’invito di partecipare alla conferenza stampa del 19 c.m. nei locali occupati della Direzione Generale dell’Asl Salerno e vi ringrazia.
Noi non parteciperemo all’incontro perché non concordiamo sull’occupazione delle sedi dirigenziali, in quanto lo riteniamo un metodo sorpassato di esercitare la pur legittima azione contestativa di provvedimenti che si ritengono lesivi degli interessi delle categorie rappresentate.
La tradizione dell’occupazione delle fabbriche è un retaggio di tempi lontani che il sindacato ha per primo da tempo ripudiato.
Nel merito dell’agitazione dei dipendenti del comparto, pur se convinti che si tratti di rivendicazioni legittime, riteniamo che esulino dalle competenze dell’attuale Commissario e vadano necessariamente ricondotte a livello regionale, in attesa della auspicata, e incredibilmente ritardata, nomina del Commissario da parte del Governo. (Abbiamo più volte fatto voti perché si provveda senza ulteriori indugi):
L’Ordine dei Medici esprime piena e convinta solidarietà per le azioni dirette a incidere sullo stato di evidente e grave difficoltà in cui versa la Sanità nella nostra provincia e nella nostra regione, comprende e condivide l’esasperazione di chi ci lavora, a tutti i livelli, per le inaccettabili restrizioni.
Abbiamo tutti, operatori e popolazione, pagato alti prezzi per norme che mettono in pericolo lo stesso Walfare State, che ha nella Sanità un pilastro insostituibile.
Nessuno lo dimentichi”.