“Si valuti la necessità di limitare ad una sola dose coloro i quali sottoposti a prima dose di vaccino abbiano mostrato segni di reazione”. La richiesta è della Unità di crisi della Regione Campania che, dopo aver sottoposto gli operatori sanitari già contagiati dal virus, alla prima dose di vaccino, ha avuto segnalazioni di numerosi casi di reazioni avverse.
“Si stanno raccogliendo diverse segnalazione di individui che avendo già avuto il Covid-19 a seguito della somministrazione della prima dose, molti hanno mostrato flu like syndrome (FLS) caratterizzata da segni piuttosto significativi con momentanea infermità per 48 ore, caratterizzata da febbre elevata e dolori osteoarticolari di grado severo, ivi comprese piccola articolazioni nonché flebiti omolateralmente al sito di inoculo”, scrive l’Unità di crisi al Direttore Generale Prevenzione (Ministero della Salute), al Direttore Generale dell’Aifa e al direttore dell’Agenas, al Direttore generale Iss, chiedendo di intervenire.
“Attualmente i vaccini anti-SARS-COV-2 disponibili ed autorizzati sono quelli ad mRNA. Tali vaccini si basano su tecnologia a RNA che non rimane nell’organismo, ma si degrada poco dopo la vaccinazione. Tra i soggetti individuati come fruitori della vaccinazione si è discusso sui già positivi con pregressa storia di Covid, spiega l’Unità di crisi e aggiunge.
Sebbene il razionale per tale approccio esista e sia finalizzato a determinare un boost della risposta immunitaria contro SARs-COV-2 rendendola più persistente, in realtà pochi dati scientifici sono disponibili in quanto negli studi registrativi i soggetti con precedente Covid-19 sono stati esclusi”.
Alla luce di tale dato regionale la Regione propone le seguenti riflessioni:
“Verificare sul territorio nazionale la percentuale dei pregressi individui Covid che sottoposti a vaccino hanno mostrato reazioni avverse di carattere significativo; o valutare la necessità di limitare ad una sola dose coloro i quali sottoposti a prima dose di vaccino abbiamo mostrato tali ADR. Ancora, valutare ipotesi di avviare una survey ed uno studio nazionale finalizzato alla valutazione di tali individui prima che inizi la campagna vaccinale sull’intera popolazione che se afflitta da medesime ADR potrebbe avere notevole impatto”, conclude la lettera.
Fonte, le Cronache