I due anestesisti-furbacchioni dell’Azienda ospedaliera universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno pizzicati a lavorare ‘a nero’ in una clinica pugliese ora rischiano il licenziamento. Per iniziare. Un processo per truffa, poi, se la denuncia depositata in Procura dai Commissari straordinari dovesse andare avanti.
Continua la rivoluzione interna, e dall’interno, per il plesso universitario che ora vede protagonisti due medici anestesisti alle prese con una situazione delicata e rischiosa. I due camici bianchi erano finiti in una dettagliata denuncia all’attenzione dei vertici aziendali. Che, senza perdersi d’animo, hanno in silenzio avviato controlli chiedendo lumi alla clinica pugliese dove avrebbero svolto lavoro non in regola. E’ bastato poco per avere risposte, positive, dalla struttura che ha confermato i sospetti. Un report voluminoso è giunto sulla scrivania del commissario Nicola Cantone che ha spedito i due dinanzi alla commissione disciplinare. Ma non solo. Lo stesso report è al vaglio della magistratura.
Rischiano, e anche grosso. Non è escluso che i due furbacchioni per evitare il peggio possano decidere di licenziarsi. Ma sono congetture che a breve potrebbero, o meno, concretizzarsi. E, a dirla proprio tutta, rappresentano solo la punta dell’iceberg di controlli interni avviati dalla triade commissariale.
Se per gli anestesisti il solco sembra essere tracciato, è un work in progress invece l’attenzione per altri furbacchioni ginecologi che, come i colleghi, amano essere impegnati su più fronti lavorativi seguendo percorsi non sempre regolari e legittimi. Un fronte, quello di ginecologia, come dicevamo, ancora aperto e dai risvolti importanti.
Ma si lavora in silenzio. Una situazione che non piace a molti medici perché, dicono, si sta creando un ‘clima poliziesco’. I rappresentanti del mondo sanitario dovrebbero essere contenti nel sapere che si sta cercando di lavorare per far rispettare le regole, a tutti.Partendi da chi, da sempre, gode di privilegi non dovuti.