Buste paga passate sotto la lente di ingrandimento per capire se le mansioni corrispondono al profilo professionale reale. E una anomalia è già saltata fuori. Ma si è solo all’inizio del difficile lavoro finalizzato a snidare gli “imboscati” e individuare quanti, nell’Azienda ospedaliero-universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno, ricoprono mansioni non corrispondenti al proprio profilo professionale.
L’ufficio Personale, nel massimo riserbo, dopo aver preso visione, insieme ai vertici aziendali, del Report relativo all’attuale organico del plesso di via San Leonardo e dei presìdi nosocomiali annessi, sta cercando di ‘correggere’ le anomalie. Come dicevamo, un cambio profilo già è stato eseguito. Altre due posizione sono al vaglio. Un lavoro lungo,non facile ma doveroso per rispetto di quanti, invece, svolgono il lavoro per il quale sono stati assunti. E’ vero, molti dipendenti hanno cambiato mansione per motivi di salute, altri perchè alcuni Uffici magari accorpati. Ma qui non si discute la causa ma il mancato cambio profilo, anche in termini di soldini.
Il Report. Come già scritto in un precedente approfondimento di salernosanità.it è bastata una scorta veloce per capire che qualcosa non va, per usare un eufemismo, se troviamo un fotografo esperto seduto dietro la scrivania dell’Ufficio formazione. Tale trasferimento fu eseguito l’anno scorso quando l’allora direttore generale, Vincenzo Viggiani, firmò la delibera con la quale riorganizzava gli Uffici. Sfugge, e sfuggì all’epoca, la logica seguita spostando un fotografo con esperienza decennale in un reparto lontano anni luce dalla sua qualifica.
Ma siamo solo all’inizio. Si parla e si polemizza tanto della mancanza di personale, specie di infermieri e Oss (operatori socio sanitari). Ed è sicuramente un fatto, evidente. Lascia però perplessi, alquanto, ritrovare un numero deciso di infermieri che svolgono mansioni di segretari e impiegati; avranno presentato e ottenuto sicuramente tale trasferimento per cause importanti. Spesso per motivi di salute non possono più stare in corsia o, ancor più rischioso, in sala operatoria. E i certificati lo attesteranno. Non risulta, però, sui fogli ufficiali della dotazione organica dell’Azienda ‘Ruggi’ il cambio mansioni con il cambio qualifica. Che significa 200 euro in più al mese per indennità.
Alcuni esempi. Nella portineria del ‘Ruggi’ risulta un addetto ai servizi di ristorazione. Un dipendente ‘riciclato’ dalla vecchia mansione, è comprensibile, ma, come dicevamo, con una qualifica che resta quella originale. Nell’Ufficio Tickey/Cup dell’ospedale di via San Leonardo troviamo due infermieri e un magazziniere; all’Accoglienza un infermiere. Nell’ufficio ‘Costi comuni del presidio di Cava de’ Tirreni’, invece, c’è l’addetto alla lavanderia; nella direzione amministrativa del ‘Da Procida’ sulle carte ufficiali della dotazione organica risulta esserci un cuoco.
Ora, tutti questi infermieri e Oss “riciclati” o “imboscati” se tornassero a fare quello chiamati a fare, e assunti per tale motivo, la sanità salernitana non brillerebbe all’improvviso per efficacia ed efficienza ma di fatto porterebbero a casa lo stipendio rispondente alla qualifica. E al lavoro reale.
roco