La culla termica come segno di civiltà”, racchiudendo il senso del suo pensiero rivolto a tutte quelle donne che non possono, per tanti motivi, tenere il proprio bambino. Così, Vincenzo Viggiani, dg dell’azienda ospedaliera universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno, ha commentato la inaugurazione, stamani, della culla termica,meglio nota fino a qualche anno fa, come la “ruota degli esposti”.
Adesso ha un altro nome e si avvale di apparecchiature tecnologiche per controllare i neonati. Per la prima volta una “ruota” moderna viene installata in un ospedale salernitano.
La cronaca ci racconta che spesso vengono abbandonati in strada. Per ovviare a questo inconveniente, si è pensato di installare vicino al pronto soccorso del Ruggi una culletta termica. C’è un varco che si apre dall’esterno, la donna mette il bambino in una culla con un sensore che suona in Neonatologia in modo che possa mettersi subito in moto l’assistenza al neonato. La culla è collegata ad un monitor tramite una webcam. In corrispondenza ci sono una tapparella automatica termo-isolata, un citofono di comunicazione collegato con il reparto e un pulsante di comando, premendo il quale la tapparella si solleva, consentendo così di deporre il neonato. Insomma l’effetto è duplice: da una lato la donna conserva il totale anonimato, dall’altro il bambino viene immediatamente preso in carico dall’ospedale.