“Ascoltate e guardate bene. Facciamolo in tutti gli ospedali di Italia! Chi è onesto non ha nulla da temere“. E Barbara D’Urso finì per essere testimonial delle impronte digitali introdotte nell’Azienda ospedaliero-universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno affrontando, durante la trasmissione “Domenica live”, in onda domenica scorsa (5 marzo), nella fascia pomeridiana su Canale 5, quel fenomeno di scottante attualità dell’assenteismo. I cosiddetti ‘furbetti del cartellino‘ che secondo il governatore della Liguria, Giovanni Toti, tali non sono: “Non chiamiamoli furbetti: sono ladri“. E ha aggiunto:”Le impronte digitali al posto del badge: le introdurrò in Liguria”, annunciando la riforma del cartellino, anti-furbetti. “Siccome il mio telefono si apre con le impronti digitali, non vedo perché non possano essere usate anche per registrare l’ingresso e l’uscita dal posto di lavoro: così i furbetti non ci sono più, o ti porti il dito del collega in ufficio, oppure la pianti di fare il furbo“.
La conduttrice del salotto televisivo, non giornalistico, ha parlato del ‘Ruggi’ quale esempio da seguire raccogliendo, attraverso una inviata, anche opinioni positive sulla rilevazione biometrica. “Per chi è onesto non cambia nulla“, ha risposto qualcuno mentre il furbetto che si vergogna di essere tale, ribattezzandosi con un nome di fantasia, ha rilasciato una breve intervista di spalle. E manco avesse cinque anni ha dato la colpa ai dirigenti (che non sono certo esonerati dalle colpe, sia chiaro). Insomma, si delinque perchè non sei stato sorvegliato! Tradotto: chi è onesto, è fesso.
Una domenica, quella appena trascorsa, che ha visto due importanti salotti tv nazionali occuparsi del ‘Ruggi’. L’Arena, condotta da Giletti, su Rai 1 (l’Azienda, vista l’indisposizione del Dg, come disse il conduttore, ‘inviò’ Versace) e Mediaset. La Comunicazione interna esiste per questo. Esperti, persone di fiducia, fortemente voluti, che scelgono quale invito raccogliere.
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