Anestesisti e ginecologi furbacchioni dell’Azienda ospedaliero universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno lavoravano ‘a nero’ o con contratto dubbio in cliniche private: i carabinieri del Nas acquisiscono i documenti e inviano tutto in Procura. Che ha aperto un fascicolo ipotizzando i reati di truffa e falso. E mentre le indagini dei militari del Nucleo specializzato, guidati dal capitano Gianfranco Di Sario, proseguono nel più stretto riserbo, la triade commissariale, dal canto suo, ha aperto una indagine interna avviando azioni disciplinare che potrebbero anche sfociare nel licenziamento.
Ma andiamo per gradi. Come anticipato nei giorni scorsi da Le Cronache due anestesisti finiscono in una dettagliata inviata al commissario straordinario Nicola Cantone. Secondo il ‘corvo’ , i professionisti lavorerebbero in una clinica privata di Bari senza regolare autorizzazione. Talvolta risultando, allo stesso momento, in due luoghi distinti e distanti. Così, avviati i controlli, nel giro di poco arriva un corposo report dalla struttura privata che conferma le accuse. I carabinieri acquisiscono la documentazione e presentano tutto in Procura. Che sta vagliando le carte. I vertici aziendali, dal canto loro, hanno avviato azione disciplinare interna.
Ma non finisce qui. I militari hanno acquisito il contratto di un ginecologo, sempre del ‘Ruggi’, impegnato a svolgere la propria attività in una clinica dell’avellinese. Un contratto che presenterebbe anomalie ora al vaglio della Procura.
Le indagini proseguono come la rivoluzione interna in un ospedale che necessita di risposte e decisioni, anche considerate dai più impopolari.
Ecco cosa è avvenuto fino ad ora.Il Direttore d’Unità facente funzione di Rianimazione, Romualdo Cirillo, viene sospeso dall’incarico perchè ‘venuto meno il rapporto di fiducia’. Il provvedimento scatta dopo aver appreso della scomparsa dei ‘reperti chirurgici’ di Palmira Casanova, deceduta dopo una presunto perforamento dell’intestino. L’intervento, il secondo, viene eseguito al ‘Ruggi’, il primo a Castiglione di Ravello. Sostituito, perchè rientrante nel normale cambio di mansioni, il presidente dellla commissione disciplinate dell’area medica-chirurgica. Ennio Clemente lascia il testimone al collega Accarino.
Scadono i tempi relativi alla delega quale responsabile dell’anticorruzione: Pierluigi Pappalardo passa il testimone a Carmelo Ventre che non curerà più i rapporti con la stampa. Delega, quest’ultima, al momento non ancora assegnata.
Mario Forlenza, già direttore della struttura Patrimonio, diventa responsabile ad interim delle Risorse umane, al posto di Vincenzo Andriuolo.
Vito Morena, analista (marito della dottoressa Antonietta Niro, dirigente incaricata alle Risorse umane ritornata da poco a Napoli, al Santobono), ricopriva un ruolo apicale nell’Ufficio Economato.
Cantone lo ha spedito al servizio programmazione e controllo gestione, ruolo tecnico.
Una serie di provvedimenti non graditi a tutti i camici bianchi che, durante un incontro all’Ordine, ebbero modo di definire il clima che si sta vivendo in azienda ‘poliziesco’. ”Non è creato da me ma dalle inchieste della Procura”, chiosò “l’ospite d’onore”, Nicola Cantone, invitato a confrontarsi con i dottori.
L’azienda Ruggi sta vivendo una fase molto delicata schiaffeggiata da inchieste, polemiche, scandali capaci di farla assurgere agli onori della cronaca nazionale. Ergo: occorrono risposte, azioni anche impopolari e di polso.