L’attesa di ‘sbarellare’ il paziente, l’uso del telefonino per registrare quanto stava accadendo, la tensione, sono gli ingredienti alla base dell’aggressione di un medico del servizio 118 ai danni di un infermiere del Pronto soccorso Covid di Scafati.
Che, dopo essersi fatto refertare, ha lasciato la postazione. Ha dell’incredibile l’episodio di cronaca registratosi la notte tra giovedì e venerdì scorsi dinanzi all’area emergenziale dell’ospedale ‘Mauro Scarlato’ di Scafati e messo su carta, in una dettagliata relazione, dai vertici nosocomiali e del Ps stesso.
Come dicevamo, alla base della lite fisica, l’attesa di ‘sbarellare’ il paziente. Forse una ripresa video, una parola di troppo tra i due et voilà, miccia innescata.
Protagonisti proprio quelli che da mesi sono in prima linea per curare e assistere i contagiati dal Covid 19.
Il plesso scafatese, che ha fatto da sfondo alla lite, è stato riconvertito e segue solo degenti con il coronavirus. La tensione accumulata in questi lunghi mesi avrà fatto il resto tra l’infermiere e il medico giunti a spintonarsi con decisione.
Un episodio spiacevole che la dice lunga sui nervi a fiori di pelle che molti operatori hanno; ore e ore di lavoro, stress continuo, attese. Ovviamente, nulli che giustifichi ma che poteva far presagire l’esplosione della tensione.
Fonte le cronache
Rosa Coppola