“Definite eroi medici, infermieri, oss, e tutto il comparto sanitario impegnato in questa battaglia contro il Coronavirus. Ma come definite tutti quelli che scappano, si danno ammalati, usufruiscono delle varie occasioni di astensione dal lavoro? Certo, sono tutti casi previsti dalla Legge, è un loro diritto. Ma tutti assieme? Strano!”. A pronunciare queste parole non è uno qualunque. E’ innanzitutto un medico, Rino Pauciulo, oggi responsabile del “Pronto soccorso Covid” dell’ospedale “Mauro Scarlato” di Scafati individuato, appunto, Centro specializzato nella gestione e contrasto della epidemia.
Il chirurgo, già Direttore del Pronto soccorso di Eboli e per anni nella corsia del Reparto di Chirurgia d’urgenza e dell’area emergenziale del nosocomio nocerino Umberto I, fa chiaro riferimento a tutti quei camici bianchi che, non solo a Scafati, hanno optato per permessi e malattie non ipotizzando di dare una mano al Centro. Già qualche giorno fa, in verità, Pauciulo si era chiesto che fine avessero fatto quelle unità – a vario titolo e ruolo – impegnate nelle attività ambulatoriali, da tempo sospese. “Che fine ha fatto il dovere? E il senso civico? La deontologia? E il rispetto per i colleghi costretti a lavorare anche per loro? Non mi viene una definizione appropriata! a voi?” , chiosa il medico nel suo post sul social facebook. Ricevendo plauso.
La riflessione di Pauciulo fa seguito alla lettera del professore Mario Polverino, già Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia scafatese, oggi coordinatore delle attività Covid nello stesso ospedale. Il professionista aveva inviato una lunga e dettagliata lettera al Direttore generale dell’Asl Salerno, Mario Iervolino, chiedendo encomio per quanti erano rimasti a svolgere il proprio dovere e sottolineando come “..l’auspicato aiuto da parte di personale medico della Medicina, della Lungodegenza o della Reumatologia (di Scafati, ndr) si è tramutato nella richiesta in massa del 100% degli operatori di queste Unità Operativa per malattia o fruizione di istituti contrattuali (es. L. 104)”. Parole ritenute quasi offensive dal sindacato Nursind se si pensa che il rappresentante Luigi Acanfora, in una nota, aveva parlato di “caduta di stile” da parte di Polverino rispedendo al mittente la richiesta di encomio. E oggi arrivano le parole di Pauciulo.
Rosa Coppola