Da qualche mese l’Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA) ha stabilito di inserire l’edaravone, farmaco che rallenta il decorso della Sclerosi Laterale Amiotrofica, meglio nota come SLA, nella Lista 648/96 dei farmaci erogabili a totale carico del Sistena Sanitario Nazionale.
Il Radicut, nome commerciale del medicinale, è stato sperimentato in Giappone e dopo 20 anni sembra essere la prima reale opportunità terapeutica che aiuta a rallentare la degenerazione motoria della malattia. La buona notizia è che anche presso il reparto di Neurologia dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla, diretto dal dottore Pietro Greco, sarà possibile sottoporsi ai cicli di terapia farmacologica a base di edaravone (da effettuarsi solo nelle strutture sanitarie autorizzate).
Soddisfatto dell’importante traguardo è proprio il dottore Greco che annuncia l’operatività del suo reparto in tal senso. “Si tratta di un nuovo farmaco approvato dall’AIFA e dal Ministero della salute – spiega ad Ondanews – che la Regione Campania ha subito adottato e per cui l’Asl Salerno ha messo subito in campo una grande organizzazione. É un farmaco molto costoso prodotto in Asia. A Polla siamo operativi ed inizieremo i cicli già con un paziente del nostro territorio. Ringrazio il Direttore Mandia per il suo grande impegno e soprattutto il Direttore Generale Antonio Giordano dato che si tratta di un farmaco che determina grande impegno anche economico“ (fonte, Ondanews)
Che cosa è?
E’ in grado di rallentare moderatamente la degenerazione motoria causata dalla malattia il Radicut, nome commerciale dell’edaravone, nuovo farmaco contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla) la cui introduzione in Italia è stata approvata dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). L’Aifa, si legge in una nota di Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) ha dato così riscontro positivo alla richiesta della stessa Aisla, attestando il nostro Paese come il primo in Europa ad avere un nuovo farmaco sulla Sla in commercio dopo più di vent’anni.
Infatti, l’unico farmaco approvato per la Sla, nel 1995, era stato il Rilutek (Riluzolo) che ha dimostrato una modesta efficacia nel prolungare di pochi mesi la sopravvivenza dei pazienti. Il Radicut, inizialmente messo a punto in Giappone per il trattamento degli ictus, è stato oggetto negli anni di ripetuti studi sulla Sla. I primi risultati non furono incoraggianti.
Analizzando i dati, tuttavia, i ricercatori hanno notato che una determinata popolazione esaminata mostrava una risposta interessante al farmaco. Il recente studio condotto negli Stati Uniti su 137 pazienti affetti da Sla e pubblicato su Lancet Neurology a maggio di quest’anno, lo ha confermato.
Il Radicut induce un lieve rallentamento nel peggioramento dello stato funzionale in pazienti con caratteristiche quali: la comparsa della malattia da non oltre due anni, una disabilità moderata e, infine, una buona funzionalità respiratoria. In Italia, su una popolazione di circa 6.000 persone affette da Sla, si stima che i pazienti inizialmente idonei siano circa 1.600. “Siamo felici – ha commentato Massimo Mauro, presidente di Aisla – che Aifa abbia accolto la nostra richiesta. Aisla si attiverà sempre per mettere a disposizione dei malati italiani i farmaci e le sperimentazioni cliniche più avanzate che rappresentano una speranza per tante famiglie, oltre che un loro diritto” (fonte, Ansa).