“Si chiede l’attivazione immediata delle Unità operative individuate nell’Atto Aziendale dell’Asl Salerno, oltre ad una rivisitazione dei criteri che hanno determinato l’assegnazione di soli 15 infermieri e 18 Operatori Socio Sanitari ritenuti non sufficienti alle necessità dell’ospedale di Vallo della Luciana”. Lo chiede, al commissario straordinario della Asl, Mario Iervolino, il segretario territoriale Nursind, Biagio Tomasco, che analizza l’attuale situazione in cui versa il nosocomio.
“Da un rapido calcolo effettuato secondo abbiamo una carenza di 32 dirigenti medici, 43 infermieri e 64 OSS, oltre ad ostetriche e personale del ruolo tecnico / amministrativo, scrive Tomasco nella missiva indirizzata a Iervolino.
Tutto questo sta causando, da un lato, un depauperamento dell’offerta sanitaria che il presidio può e deve dare all’utenza, dall’altro, un continuo demansionamento del personale infermieristico costretto, suo malgrado, ad accollarsi le attività che normalmente dovrebbero essere espletate dal personale di supporto, la cui carenza è paradossale”, per poi sottolineare le Unità mancanti.
“Non sono ancora state attivate alcune Unita’ tra le quali la gastroenterologia, la neurologia, la neonatologia, la Terapia Intensiva Post Operatoria e la Riabilitazione e Recupero funzionale, tanto proprio a causa della mancanza sopra richiamata di personale medico e di comparto.
Giocoforza la capacità attrattiva del presidio risulta compromessa e tanto, in uno all’impossibilità di permanere all’interno delle reti tempo dipendenti, fa diminuire la capacità di rispondere alla richiesta di salute che giunge dal territorio cilentano e del Vallo di Diano, di cui il San Luca risulta essere il punto di riferimento in quanto inquadrato come DEA di I Livello oltre che CTZ nella Rete Traumatologica”, conclude la nota.