Cava, chirurgia. Lombardi: “Il Dg dimostra quotidiano interesse per l’ospedale: a lui, la mia riconoscenza”
L’abbiamo definita querelle, ma tale non è perchè vi sono solo dichiarazioni unilaterali. Che continuano ad essere tali. A senso unico, a torto o ragione. Le affermazioni del Direttore dell’Unità chirurgica cavese, il professore Domenico Lombardi, hanno alzato un polverone: alcuni sindacati chiedono lumi al management, altri appaiono preoccupati per l’impatto sull’opinione pubblica.
Intanto, il protagonista della vicenda parla. Continua a parlare e lo fa focalizzando l’attenzione sulla sua attività chirurgica e su quanti consentono il miglioramento della stessa. Ad iniziare dal Dg del ‘Ruggi’.
“Per l’attuale Direttore generale non posso che usare parole di gratitudine e di riconoscenza per quello che sta facendo per l’Azienda tutta. Per l’attenzione che dimostra, quotidianamente, anche e soprattutto, per l’ospedale di Cava de’ Tirreni“, esordisce l’accademico che, nonostante sia finito nel ciclone delle polemiche per aver accusato il ‘Ruggi’ di inviare a Cava i casi più complessi che avrebbero difficoltà a trattare a Salerno, va avanti per la propria strada.
“Non ricordo bene, credo di aver parlato di difficoltà; bene mi ascolti: ci sono e possono essere tanti tipi di difficoltà. Quelle organizzative,metereologiche, e così via“, riprendendo le parole che hanno scatenato le polemiche e aggiunge: “Non ho tempo di entrare nel merito di certe situazioni, per me parlano i numeri. I casi che trattiamo: se va adesso in ospedale troverà una paziente da operare con arto in gangrena“, conclude Lombardo.
Che, forse, come preannunciato da Salerno Sanità, ha ricevuto una lettera del Dg con tanto di numeri in allegato relativi all’attività chirurgica di Salerno.
Una lettera che potrebbe, o qualcuno vorrebbe far cadere dalla tasca facendola finire sulle mattiniere pagine di un blasonato quotidiano. Acuendo la già delicata situazione, riportando l’Azienda in prima pagina, facendo ri-parlare del ‘Ruggi’ per vicende che non regalano lustro. Si insegue, ancora una volta.
Una vicenda gestita in un modo che riporta alla mente, riveduta e corretta,la battaglia di Roncisvalle: fatta passare come celebre, ma di fatto anomala, amplificata da una mattiniera lettera.
Rosa Coppola